Un recente studio di Bankmycell traduce numericamente un fattore ormai acclarato: confrontati con iPhone, gli smartphone Android perdono più rapidamente il loro valore commerciale.
Gli smartphone Android non riescono a mantenere il passo degli iPhone, almeno per ciò che riguarda il valore commerciale. Più che un’impressione – acclarata dalle molteplici offerte registrate sin dalle prime settimane successive di vendita – si tratta di una certezza, peraltro quantificata numericamente in base ai recenti studi predisposti dalla società specializzata Bankmycell. Onde evitare equivoci, vale la pena chiarire che l’oggetto dell’analisi non riguarda la qualità dei dispositivi in sé stessa (gli smartphone Android più gettonati sono infatti apprezzabili tanto quanto gli iPhone), bensì il mantenimento dei prezzi di listino, argomentazione per inciso diametralmente diversa.
In buona sostanza, gli smartphone che adottano il sistema operativo di Google registrano una perdita di valore pressoché doppia rispetto ai “melafonini”: secondo la fonte, il 33,62% contro il 16,70%. Nulla di nuovo sotto la luce del sole, in verità, dal momento che la moltitudine di smartphone Android è spesso solita finire in offerta in tempi assai brevi: di conseguenza, basterà attendere qualche settimana dal lancio commerciale di un dato modello per poter risparmiare qualcosina dal prezzo di listino. Discorso diverso per gli iPhone, molto più difficili da trovare in promozione nel breve periodo. Questo però non significa che gli Android siano più scadenti degli smartphone di Apple, sia chiaro.
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Volgendo lo sguardo ad un orizzonte temporale assai più dilatato, Bankmycell osserva che a due anni dall’acquisto, il prezzo degli smartphone Android è sceso in media del 61,50%, mentre quello degli iPhone si ferma grossomodo attorno al tetto percentuale del 35,70%. Dopo quattro anni, invece, i dispositivi Android calano dell’81,11%, contro il 66,43% degli smartphone di Apple. Emblema dello studio è l’andamento dei prezzi di Galaxy S20 e iPhone 11, con il primo capace di dimezzare i listini del 33% in appena nove mesi dal lancio commerciale; il penultimo dispositivo di Apple, in un arco temporale equiparabile, ha invece registrato una perdita di prezzo di appena il 16%.
L’analisi in questione è ovviamente generalizzata, dal momento che comprende una moltitudine di prodotti assai diversi. All’interno della mastodontica macro-categoria degli smartphone Android esistono infatti dei dispositivi che possono essere equiparabili agli iPhone in termini di mantenimento del loro valore: a detta della fonte, i Nokia possono infatti ascriversi nel novero dei terminali capaci di registrare un più lento calo di prezzo (addirittura sulla falsariga degli stessi smartphone di Apple), ma il discorso può essere esteso – aggiungeremmo noi – anche con riguardo ai OnePlus.
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Viceversa, Motorola, Sony e HTC sono gli smartphone Android che perdono di più il loro valore commerciale: di conseguenza, il peggiore andamento di tali brand è tale da condizionare il valore percentuale di tutti gli altri dispositivi animati dal robottino verde.
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