Attenzione alle app spia: anche di notte, quando non ce ne rendiamo conto, potrebbero violare la nostra privacy.
Nel nostro tempo di invoca tanto il diritto alla privacy ma, come spesso capita, la proliferazione dei discorsi intorno a un dato argomento deve far sospettare che questo principio sia proclamato a parole almeno quanto è violato nella pratica.
La ragione, inutile dirlo, sta nell’avanzamento tecnologico: i nostri telefoni sono praticamente sempre con noi e quasi sempre non siamo pienamente al corrente delle loro potenzialità. Sarà capitato ad ognuno di noi, ad esempio, di parlare con un amico e di vedersi proporre, da Google o dai social, una pubblicità di un qualche luogo di ristorazione, prima ancora di aver fatto questa ricerca.
La realtà è che questi strumenti tecnologici possono diventare efficacissimi mezzi pubblicitari usati dalle aziende per raccogliere dati e condizionare le nostre scelte d’acquisto. Usando la posizione, il microfono e la fotocamere alcune app possono teoricamente invadere la nostra privacy anche quando non le usiamo.
I colossi tecnologici hanno sempre negato di attivare funzioni come queste sugli smartphone. Inquieta però vedere come gli assistenti vocali si attivino talvolta in modo automatico. Pensiamo inoltre ad alcune app di mappe, in grado di tracciare la nostra posizione anche quando non sono in uso. Non c’è però, è vero, la “pistola fumante” che confermi che i nostri smartphone ci spiano di nascosto.
C’è però la proposta dell’azienda CMG Local Solutions che ha sviluppato un servizio in grado, in teoria, di ascoltare attraverso il telefono le nostre conversazioni. Si parla di algoritmi di machine learning capaci di analizzare le nostre conversazioni in maniera da capire i desideri degli utenti e proporre servizi alle aziende che vogliono inviare pubblicità mirate.
Insomma, la tecnologia per farlo esiste realmente. La prudenza perciò non è mai troppa e sarà meglio tutelare la nostra privacy adottando alcuni semplici accorgimenti, a mo’ di precauzione. Ad esempio sarà bene controllare con attenzione le autorizzazioni richieste al momento di scaricare una nuova app e concedere solo quelle strettamente necessarie. Gli esperti consigliano ad esempio di autorizzare l’uso di microfono, posizione e fotocamera solo quando l’applicazione è attiva.
Meglio poi non scaricare app non sicure, non certificate e provenienti da fonti non attendibili. Nel caso avessimo scaricato per errore o distrazione una di queste app insicure, sarà buona cosa cancellarla subito. Per rimuovere i permessi di app già installate ci basterà invece accedere, su Android, a Impostazioni > Privacy > Gestione autorizzazioni, mentre chi ha iOS dovrà andare su Impostazioni > Privacy.
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