Il 2021 sarà l’anno degli smartphone pieghevoli: di concerto con i prossimi Galaxy Fold 3 e Galaxy Z Flip 2, approderanno sul mercato anche i primi dispositivi flessibili realizzati da produttori cinesi.
Il mercato degli smartphone pieghevoli è destinato ad un’importante svolta grazie all’approdo dei primi dispositivi realizzati da svariati produttori cinesi. Come rilevato in queste ore da ETNews, Samsung Display ha firmato un accordo propedeutico alla fornitura dei pannelli flessibili a beneficio delle aziende orientali: il programma è di consegnare un milione di unità entro lo spirare dell’anno in corso.
Una notizia senza dubbio importante, specie per i suoi molteplici risvolti, tanto economici quanto innovativi: la produzione di smartphone pieghevoli cinesi non soltanto andrà ad irrobustire il mercato con proposte diversificate – finora totalmente appannaggio di Samsung con i suoi Galaxy Z Fold e Z Flip – ma avrà altresì il pregio di decurtare i prezzi di listino dei dispositivi in questione. Per farla breve, ci sarà insomma più possibilità di scelta, e questo inciderà giocoforza anche sulle vendite globali di una categoria finora destinata soltanto per pochissimi consumatori.
Da non sottovalutare sono inoltre i tempi: la consegna di un milione di unità entro la fine dell’anno – unitamente alla spedizione dei display nel terzo trimestre – è emblema del fatto che l’approdo sul mercato dei primi smartphone pieghevoli cinesi dovrebbe inverarsi soprattutto nella seconda metà del 2021 (arco temporale compreso, nello specifico, nella forbice tra giugno e dicembre).
Samsung Display produrrà quest’anno dieci milioni di pannelli flessibili: una minima parte (nello specifico un milione) sarà destinato alle aziende cinesi, mentre l’altra andrà ad ingrossare le fila di Samsung Electronics e, in particolare, i futuri Galaxy Z Fold 3 e Galaxy Z Flip 2.
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Anche Huawei aveva provato a stringere accordi con Samsung Display
Bisogna dire che l’unico acquirente dei pannelli pieghevoli realizzati da Samsung Display è stato finora Samsung Electronics, ossia il comparto societario del colosso coreano destinato alla produzione di dispositivi tecnologici (segnatamente gli smartphone e i tablet, nel caso di specie). In precedenza, anche Huawei aveva cercato di stringere accordi per la fornitura dei particolari display flessibili, ma le sanzioni imposte dall’amministrazione Trump hanno costretto il produttore di Shenzhen – anch’esso impegnato nella realizzazione di smartphone pieghevoli – a ripiegare verso BOE, ossia altra azienda specializzata nel settore dei pannelli flessibili.
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Stando alle indiscrezioni emerse in rete, Oppo, Vivo e Xiaomi dovrebbero far da apripista al lancio dei primi smartphone pieghevoli cinesi. Ci aspettiamo insomma novità importanti a stretto giro, e chissà che le voci in materia non possano amplificarsi già durante il corso delle prossime settimane.