Una società cinese ha sviluppato una interessantissima tecnologia di ricarica rapida degli smartphone destinata ad azzerare i tempi di attesa.
La ricarica rapida degli smartphone continua ad esser protagonista di correttivi e miglioramenti malgrado le importanti scoperte approntate dai ricercatori dell’Università di Cambridge. Un “chiodo” fisso, quello dei principali produttori impegnati nella scena mobile, che nell’ultimo periodo hanno avuto il pregio di inaugurare particolari tecnologie in materia, in special modo sui dispositivi top di gamma. Eppure, gli sviluppi destinati a trovar sbocco nei prossimi mesi potrebbero esser ancor più incisivi se si guarda al bilanciamento tra velocità ed efficienza.
La necessità di ridurre all’osso i tempi di attesa nella ricarica degli smartphone ha senz’altro degli evidenti vantaggi sotto il fronte dell’esperienza d’uso e della comodità, ma pone anche degli interrogativi sotto il fronte della tenuta delle batterie. In quest’ottica, assume certamente valore quanto realizzato dalla società di semiconduttori NuVolta Technologies, salita magistralmente in cattedra per aver realizzato un chip di ricarica rapida con la più alta potenza mai raggiunta dal settore mobile.
Stando a quanto riferito da alcuni media cinesi, la tecnologia al vaglio del sodalizio orientale sarebbe infatti in grado di raggiungere i 100 W, fregiandosi al tempo stesso di una peculiarità a dir poco esclusiva: il chip realizzato è compatibile con l’architettura di ricarica rapida a due elementi. Detto in soldoni, la tecnologia sviluppata dalla società cinese permetterà l’implementazione di standard di ricarica a doppia cella da 200W, cifra quest’ultima toccata per la prima volta da Xiaomi qualche settimana or sono. E il richiamo al prolifico sodalizio cinese non appare casuale, come vedremo appresso.
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Oltre ai tempi di ricarica (appena 8 minuti per arrivare da zero a cento), è importante segnalare i benefici offerti da una siffatta tecnologia sotto il fronte dell’efficienza. L’azienda afferma che l’intero processo di ricarica produrrà una minore generazione di calore, snocciolando al tempo stesso alcuni dati: a fronte di una temperatura ambiente di 25°C e ingresso di 16V, due moduli batterie incastonate dentro a uno smartphone potranno essere ricaricate a 10A e 20A, determinando al tempo stesso un incremento di temperatura ricompreso tra i 44,9°C e i 46,8°C.
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Interessante altresì segnalare la possibile collaborazione tra NuVolta Technologies e Xiaomi: svelando in pompa magna la nuova tecnologia di ricarica, la società di semiconduttori ha infatti utilizzato le stesse immagini condivise da Xiaomi durante l’ufficializzazione della sua HyperCharge. Cosa significa questo? Pur non avendo informazioni ufficiali, è plausibile immaginare che l’azienda capitanata da Lei Jun potrebbe sfruttare i recenti sviluppi di NuVolta Technologies, che faranno perciò da base per quella ricarica rapida da 200W destinata ad essere inserita suoi prossimi smartphone Xiaomi top di gamma (e Mi MIX 4 potrebbe essere uno di questi).
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