Da quando il benchmark della qualità audio DXOMARK è stato lanciato nell’ottobre 2019, il portale indipendente che valuta scientificamente smartphone, obiettivi e fotocamere si è sempre divertito, studiato e valutato le capacità di registrazione e riproduzione di un’ampia varietà di smartphone.
Ed ecco che ora arriva la classifica dei migliori smartphone in fatto di audio e suono per ogni esigenza, dall’ascolto alla registrazione in luoghi dove c’è molto rumore. Il migliore in assoluto, secondo la classifica stilata da DXOMARK, è il Black Sharp 4 Pro.
Smartphone e audio, le caratteristiche dei top di gamma
Di tutti i telefoni che la testata ha valutato in base alla riproduzione audio, il Black Shark 4 Pro è risultato di gran lunga il concorrente più forte in tutti i casi d’uso, il che significa riproduzione di musica, film e giochi. Con un punteggio di riproduzione di 83 e punteggi migliori della categoria per quasi tutte le categorie testate, l’ultima generazione di Back Shark stabilisce un nuovo punto di riferimento per la qualità audio mobile.
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Il Black Shark 4 Pro offre una delle risposte in frequenza più bilanciate misurate fino ad oggi, arricchita da un’impressionante estensione della fascia bassa, dinamiche di forte impatto e nitide, un palcoscenico sonoro eccezionalmente ampio, localizzabilità precisa, rendering realistico della distanza, livelli di volume coerenti, e contenuti intelligibili, anche a volumi morbidi. Inoltre, i suoi altoparlanti non sono facilmente occlusi dai palmi o dalle dita dell’utente. Di tutti i test di qualità audio gli esperti hanno rilevato solo due difetti per la riproduzione: un leggero sibilo percepibile su specifici segnali elettronici e distorsione che appare a volumi elevati.
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Ma quali sono le caratteristiche che fanno di uno smartphone un top di gamma nella riproduzione audio? Secondo DXOMARK, quando si tratta di valutare la capacità di uno smartphone di riprodurre musica, il timbro, ovviamente, è l’ingrediente principale. Basso per la base del mix; gamma media per la maggior parte degli strumenti (inclusa l’intelligibilità e la presenza della voce umana); acuti per il senso dello spazio, la chiarezza e la precisione; bilanciamento tonale per fare in modo che nessuna gamma di frequenze prevalga sulle altre; e infine, la dipendenza dal volume, per determinare se il risultato tonale complessivo rimane coerente indipendentemente dal volume: tutto conta.
Anche gli attributi dinamici, spaziali e degli artefatti sono molto importanti. Dicono se la scena sonora è sufficientemente ampia e se i vari strumenti sono facilmente localizzabili in essa, se il bilanciamento stereo è centrato, se le sfumature — dal pianissimo al fortissimo — sono riprodotte fedelmente, e se la distorsione o la compressione stanno rovinando la festa. Infine, gli attributi secondari del volume indicano se il massimo è soddisfacente, se il minimo consente alle informazioni musicali di rimanere intelligibili e se i passaggi di volume suonano naturali all’orecchio umano.
Su questa base i criteri per valutare la qualità di riproduzione dei dialoghi dei film, degli effetti speciali e delle colonne sonore sono abbastanza simili a quelli per la valutazione della qualità della riproduzione musicale. La cosa più importante è la riproduzione del timbro, tutti gli attributi spaziali (ampiezza del campo sonoro, equilibrio tra i canali sinistro e destro, localizzabilità delle sorgenti sonore e percezione della distanza) così come la dinamica (punch, precisione dei bassi e attacco) sono molto importanti per l’utente.
In questo senso il Black Shark 4 Pro è decisamente il top di gamma.