Smartwatch e fitness tracker: un pericolo nascosto per la salute?

Gli smartwatch e i fitness tracker potrebbero rappresentare un rischio per la salute: uno studio svela la presenza di alte concentrazioni di sostanze tossiche nei cinturini.

Un recente studio condotto dell’Università di Notre Dame ha scoperto che i cinturini degli smartphone potrebbero rappresentare un grave rischio per la salute. La ricerca ha infatti evidenziato la presenza di sostanze chimiche potenzialmente dannose in alcuni modelli.

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Smartwatch medico 16022025 cellulari.it (cellualri.it)

Questo ha portato gli scienziati a interrogarsi sugli effetti a lungo termine dell’uso di questi dispositivi e sulle possibili alternative più sicure per i consumatori. Lo studio della nota università è stato condotto su 22 braccialetti di vari prezzi, trovando delle problematiche relative alla composizione dei cinturini.

Il pericolo nascosto nei cinturini per smartwatch e fitness tracker

Lo studio dell’Università di Notre Dame ha rivelato la presenza in molti cinturini di smartwatch e fitness tracker di sostanze altamente nocive per la salute. Si tratta di sostante chimiche nocive come PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), in particolare l’acido perfluoroesanoico (PFHxA).

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Il pericolo nascosto nei cinturini per smartwatch e fitness tracker (cellulari.it)

Queste sostanze, vengono spesse denominate forever chemicals per la loro persistenza nell’ambiente, sono state associate a vari problemi di salute, tra cui un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro.

Nella ricerca sono stati prese in considerazione ben 22 cinturini diversi per marchi e fasce di prezzo, dalle analisi è emerso che su ben 9 cinturini erano presenti livelli elevati di PFHxA, con alcune concentrazioni superiori a 1.000 parti per miliardo.

In particolar modo, i cinturini realizzati in fluoroelastoemro, una particolare tipologia di gomma sintetica progettata per resistere al sudore, agli oli della pelle e all’acqua, sono risultati particolarmente ricchi di queste sostanze chimiche. Il coautore dello studio, il professore emerito Graham Peaslee ha voluto sottolineare che la concentrazione di PFHxA riscontrate sui cinturini sono molto più elevate rispetto alla maggior parte dei PFAS che abbiamo visto nei prodotti di consumo”.

La presenza di PFAS nei cinturini di dispositivi indossabili solleva preoccupazioni significativi, dato il contatto prolungato con la pelle.  Studi precedenti hanno evidenziato che l’esposizione ai PFAS può portare a problemi di salute come disfunzioni tiroidee, danni al fegato, colesterolo elevato e ritardi nello sviluppo nei bambini. L’aspetto che preoccupa maggiormente è la potenziale assorbenza cutanea di queste sostanze. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno il tasso di assorbimento attraverso la pelle, è noto che il contatto diretto e prolungato con materiali contenenti PFAS, specialmente durante attività fisiche che aumentano la sudorazione, potrebbe incrementare l’esposizione a questi composti.

Tuttavia, gli stessi ricercatori hanno ammesso che è necessario approfondire gli studi. Inoltre, i ricercatori raccomandano ai consumatori di considerare alternative più sicure, come i cinturini in silicone, che sembrano avere una minore probabilità di contenere PFAS.

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