Nuovi indizi confermano la presenza di Wear OS su Galaxy Watch 4 e Galaxy Watch Active 4, primi smartwatch Samsung del 2021.
Samsung si prepara ad affondare gli ultimi colpi nel sempre più competitivo settore degli smartwatch, chiamando in causa una delle piattaforme messe a disposizione da Google: si tratta del sistema operativo Wear OS. Una svolta per certi versi clamorosa dopo l’epopea targata Tizen, resa tuttavia necessaria dall’obiettivo di avvicinare Apple e la sua quota mercato ancora mastodontica. Per accondiscendere al programma, il gigante di Seoul ha in mente di aggiornare la piattaforma software dei suoi futuri smartwatch, abbracciando quel WearOS finalmente attenzionato da Google dopo un periodo di abbandono che ha portato le aziende produttrici – tra cui patners di un certo calibro, come Xiaomi e OnePlus – a virare su sistemi operativi proprietari.
Le motivazioni che sorreggono la scelta di Samsung sono disparate e possono sostanzialmente incanalarsi in almeno due fattori: innanzitutto, la molteplicità di app Wear OS, il cui portafoglio è senz’altro più variegato rispetto alle alternative su TizenOS, parso nell’ultimo periodo un po’ fermo al “palo” e poco alimentato dagli sviluppatori di terze parti; dall’altro lato, la presenza di alcuni servizi di Big G – tra cui soprattutto Google Maps e Google Assistant – che andranno indubbiamente ad arricchire l’esperienza d’uso degli smartwatch Samsung.
Ci sono già state avvisaglie in ordine al presunto cambio di passo del produttore di Seoul e in quest’ottica può essere agevole richiamare la presenza di Google Discover sulla serie Galaxy S21 e l’aver sbandierato la disponibilità delle app Google (esaltandone peraltro le potenzialità distintive) nella pagina del sito ufficiale dedicata ai più recenti smartphone della linea Galaxy A.
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Le recenti scoperte nell’app Galaxy Wear
Non appare quindi fuori dal coro la voce riportata il mese scorso dal noto tipster Ice Universe, secondo il quale Wear OS andrà ad alimentare due smartwatch Samsung attesi durante il corso del secondo trimestre del 2021, ossia la forbice temporale compresa tra aprile e giugno. I prodotti indiziati dovrebbero corrispondere a Galaxy Watch 4 e Galaxy Watch Active 4 – quest’ultimo salterebbe quindi il modello con il numero “tre” – e a confermarlo è un’altra indiscrezione dell’ultima ora.
watches. Those are Watch Active3/4 and Watch4. In there, I found a reference that straight up says “newos” and all of these codenames, other than the new water one, match what we’ve previously heard.
2/2 pic.twitter.com/wqLeHMMTal
— Max Weinbach (@MaxWinebach) March 29, 2021
Come riportato da Max Weinbach tramite DroidLife, esistono infatti almeno un paio di richiami a quel che corrisponderà al nuovo corso di Samsung. Decisiva, in quest’ottica, la recente scoperta all’interno del codice nativo dell’app Galaxy Wear, la quale chiama in causa due inediti riferimenti a “fresco” e “saggio“, ossia gli appellativi tecnici con i quali il gigante di Seoul ha inteso ribattezzare internamente i suoi nuovi indossabili.
A colpire è tuttavia un’altra stringa, ossia “newos“. Il nome è pressoché inequivocabile e appare quantomeno difficile pensare che non sia legato proprio a Wear OS. Condividiamo, in questo senso, il ragionamento della fonte: perché mai Samsung dovrebbe parlare di newos (ossia di nuovo sistema operativo) se ha già a disposizione Tizen? Certo, la nuova piattaforma potrebbe differire dal software di Google, ma anche qui appare ridondante considerare ipotesi che siano diverse da Wear OS.
Vedremo quelle che saranno le prossime mosse di Samsung, ma ci aspettiamo – e qui, lo sottolineiamo, si tratta di considerazioni meramente personali e perciò slegate da qualsivoglia rumors – una qualche personalizzazione al sistema operativo di Google, magari improntate dalla necessità di attenuare alcune storture e magagne che caratterizzano WearOS. Big G sembra d’altronde aver mostrato una certa apertura e il lavoro di Oppo sul suo Watch appare quantomeno indicativo.
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In ogni caso, Samsung è pronta a rilanciare con vigore la sfida ad Apple Watch e per farlo chiamerà in causa Google dopo la separazione dall’ex Android Wear attuata ormai diversi anni addietro.