Dormi meglio, vivi meglio: abbandona lo smartphone come sveglia, solo così avrai un risveglio equilibrato.
Lo smartphone è diventato un compagno indispensabile nella vita di tutti i giorni, viene utilizzato per restare in contatto con amici e parenti, per lavoro, come macchinetta fotografica e, perfino come sveglia
Tuttavia, quest’ultimo utilizzo potrebbe non essere così furbo da parte degli utenti. Anche se comodo e multifunzionale, lo smartphone cellulare può interferire con il riposo notturno e compromettere la qualità del sonno.
In particolar modo, sono 5 i motivi principali per cui si dovrebbe evitare di utilizzare lo smartphone come sveglia. Dalla luce blu dello schermo, alle notifiche fino alla tentazione di controllare i social, influiscono in maniera molto negativa sul sonno e sul benessere generale.
Utilizzare lo smartphone come sveglia è una delle cause maggiori delle difficoltà ad addormentarsi la sera. Sembrano due circostanze totalmente distanti, tuttavia quello che all’apparenza è un gesto innocuo influisce negativamente sulla qualità del sonno.
Shalini Parotti, specialista dei disturbi del sonno presso il St. Louis Hospital, ha spiegato alla CCN quali sono le problematiche dell’utilizzo dello smartphone in camera da letto.“L’ideale sarebbe lasciare gli smartphone in una stanza diversa dalla camera da letto”, in questo modo si andrebbe a ridurre i disturbi del sonno e l’insonnia. Anche solo avere lo smartphone sul comodino, da utilizzare come sveglia, è un fattore di rischio.
Si potrebbe infatti avere la tentazione di guardare le notifiche oppure scrollare i video su TikTok o ancora di rispondere a qualche messaggio. Cercando di trovare sonno in questo modo, non si fa altro che peggiorare la situazione. La luce blu di questi dispositivi, infatti, influisce negativamente sui nostri occhi, rendo difficile l’addormentamento.
Dunque se il telefono non può stare sul comodino, va da se, che non dovrebbe essere utilizzato come sveglia. Inoltre, le sveglie degli smartphone premetto la funzione snooze, che permette di posticipare più e più volte l’orario della sveglia. In questo modo, si faranno dei micro sonni che andranno a incidere negativamente sul riposo.
Il sonno affronta infatti delle fasi, quando si va a concludere si affronta la fase REM, durante la quale si effettuano “movimenti oculari rapidi”, come spiega il dottor Brandon Peters Mathews, neurologo presso il Seattle Hospital. Pur rimanendo in uno stato di sonno profondo, in questa fase il cervello ha già iniziato a svegliarsi.
Inoltre, la fase di sonno in cui il cervello elabora i ricordi è fondamentale per la nostra memoria. Tuttavia, se utilizziamo la funzione snooze per posticipare il risveglio, anche di pochi minuti, la sonnolenza che ne consegue può compromettere negativamente questa fase cruciale del sonno.
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