Quanti di voi mandano SMS per comunicare con amici e parenti? Probabilmente in pochissimi. Eppure, i vecchi messaggini hanno ancora una loro utilità.
L’avvento degli smartphone e delle applicazioni di messaggistica istantanea (WhatsApp, Telegram, Signal e soci) hanno mutato profondamente il ruolo degli SMS. Da mezzo privilegiato per restare in contatto con le persone, i vecchi “messaggini” presenti sin dai tempi dei telefoni cellulari sono infatti divenuti ben presto uno strumento chiave per mantener saldo il il dialogo tra aziende e consumatori.
Lo conferma l’indagine condotta a livello europeo da Pwc per Esendex, che ha rivelato come l’utilizzo degli SMS sia cresciuto negli ultimi tre anni, arrivando a toccare un ragguardevole +35% se si considera soltanto il settore delle telecomunicazioni. Ed è proprio quest’ultima categoria a far maggior uso degli SMS: tramite l’invio dei messaggini è infatti possibile veicolare in tempo reale tutta una serie di comunicazioni ai clienti, come l’attivazione di nuovi contratti, la ricezione delle pratiche, le scadenze od i rinnovi degli abbonamenti mensili, la conferma e cancellazione di appuntamenti. Senza dimenticare le immancabili politiche di fidelizzazione, avallate attraverso speciali programmi di raccolta punti.
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L’uso degli SMS è destinato a crescere nel prossimo triennio
A rilanciare l’utilizzo degli SMS sono paradossalmente gli stessi smartphone, la cui quota d’adozione in Italia ha raggiunto nel 2020 il mastodontico dato del 69%: l’aver sempre in tasca un dispositivo mobile permette infatti alle aziende di intercettare in tempi rapidi le richieste dei consumatori, ottimizzando i costi e migliorando la fidelizzazione con l’utente.
Gli stessi messaggini, aggiungiamo noi, costituiscono parte integrante degli impianti di sorveglianza GSM: mediante la ricezione di un SMS sullo smartphone è infatti possibile avere un quadro reale e immediato sugli eventi registratisi nel nostro appartamento.
Stando alle rilevazioni di Esedex, l’uso degli SMS è destinato a lievitare già nel breve periodo: sembrerebbe infatti più che alla portata il raggiungimento della quota del 45% entro il prossimo triennio. Niente male per uno strumento bollato sin troppo facilmente come vecchio e inutile. La rivoluzione tecnologica, in fondo, è anche questa.