Da anni i social media sono oggetto di grande attenzione per i pericoli che possono arrecare, tuttavia i disturbi non sono solo quelli connessi all’isolamento, al disagio sociale e alla postura per l’utilizzo continuativo dello smartphone ma possono colpire anche altre aree.
Per questo l’allerta è massima e ci sono molte analisi condotte che hanno portato attenzione su un fenomeno secondario. Si parla di cattiva postura con pericoli per la schiena e per il collo, di problematiche legate alla visione e quindi agli occhi, alla difficoltà dei più giovani di rapportarsi al mondo reale.
La questione però è complessa e riguarda anche dei disturbi che vanno al di là e che derivano dalla percezione che deriva direttamente dai social network che sono altamente pericolosi e che devono essere utilizzati con moderazione.
I social media sono un veicolo costante di informazioni, questo vuol dire che soprattutto per i più giovani diventano un veicolo di comportamenti anche scorretti. Questo va da pratiche alimentari scorrette a veri e propri disturbi del comportamento alimentare. I dati parlano chiaro e mostrano una vulnerabilità massima tra i più giovani con un legame importante, anche nelle diverse culture, dato proprio dall’uso dei social network.
Gli studi effettuati in tutto il mondo hanno dimostrato un po’ la stessa questione, confermando quello che era il timore in generale. Ad esempio nello studio condotto dallo University College di Londra con un’analisi tra il 2016 e il 2021 è stato dimostrato che i social network hanno un grande peso sull’immagine corporea quindi su come i ragazzi pensano di dover essere e come sono effettivamente e di quanto questo li spinga poi a prendere decisioni malsane in merito. Sui social spesso vengono diffuse immagini di corpi poco realistici, di una bellezza che non è reale, ci sono filtri, modifiche e tutto questo porta ad una visione distorta.
Negli ultimi anni le malattie legate all’alimentazione sono aumentate del 30%, un dato significativo anche legato ad un abbassamento delle prime manifestazioni, ormai si arriva addirittura agli ultimi anni delle elementari. Non a caso sono molti i Paesi che hanno scelto di prendere provvedimenti proprio sull’uso dei social, ad esempio vietando l’uso di filtri o almeno specificandone l’impiego, per far capire ai più giovani che quello che vedono non è la realtà.
La questione pertanto è molto delicata, altri studi sono in atto e molti social stanno lavorando in questa direzione come TikTok che ha introdotto un limite di utilizzo per i minori di 18 anni ma questo è solo l’inizio.
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