Social, uno strano fenomeno. Che sia TikTok, Instagram, Snapchat o l’astro nascente BeReal, oppure l’ormai datato facebook, fa lo stesso: hanno cambiato il mondo, a dir la verità permettendo di guardarlo da un’altra prospettiva, quella di un utente (anche VIP) che può dire la sua, creare una discussione o spunti di riflessione, perfino fornendo notizie che verranno ampliate o approfondite sugli organi di stampa.
Uno strano fenomeno che ha colpito praticamente tutto il mondo, dove l’eccezione è da quella sempre più sparuta minoranza che ha deciso di non farne parte. Il problema dei social, al netto dei haters e dei cyber-criminali, sono i suoi effetti collaterali. Quando l’uso diventa abuso.
Tanti studi medici dimostrano che la depressione tra adolescenti e giovani adulti è diventata più comune negli ultimi dieci anni. Guarda caso nello stesso periodo che è aumentato a dismisura l’uso, tendente sempre più all’abuso, dei social.
L’indagine svolta
È difficile dire con certezza che i social media causino la depressione. Tuttavia, ci sono diversi modi in cui l’utilizzo dei social media potrebbe danneggiare i bambini. Alcuni esperti pensano che connettersi con i colleghi online sia meno appagante dal punto di vista emotivo rispetto a connettersi di persona.
La ricerca mostra che anche gli adolescenti che trascorrono più tempo sui social media si sentono più isolati. Potrebbe essere che i bambini che si sentono già isolati utilizzino di più i social media. Ma potrebbe essere che l’uso dei social in realtà faccia sentire i bambini isolati.
In questo vortice pauroso psicologico, ecco un altro studio, l’ultimo, pubblicato dal Journal of Affective Disorders Reports. I giovani adulti che utilizzano di più i social media hanno una probabilità molto maggiore di sviluppare depressione entro sei mesi, a prescindere da quale sia la loro personalità.
“Precedenti ricerche hanno collegato lo sviluppo della depressione a numerosi fattori“. Gli autori dello studio sono convintissimi delle loro analisi. “La letteratura è carente di studi incentrati su come le varie caratteristiche della personalità possono interagire con l’uso dei social media e la depressione”.
L’indagine è stato condotto su un campione di oltre mille statunitensi fra i 18 e i 30 anni. L’utilizzo del Big Five Inventory, ha valutato l’apertura, la coscienziosità, l’estroversione, la gradevolezza e il nevroticismo di queste persone. Ebbene, a prescindere dalla personalità, l’uso dei social media è stato fortemente associato allo sviluppo della depressione.
Al netto dell’oggettività di uno studio che comunque fa riflettere, stare sui social (con cervello) può essere un bene, non abusarne certamente meglio.