E’ la più vasta operazione anti Isis realizzata da un Social network, come conseguenza della denuncia, da parte di più Paesi, della scelta di Isis di utilizzare Twitter per reclutare ovunque nuovi jihadisti.
Il New York Times ha riferito che il 2 aprile, in un solo giorno, Twitter ha annunciato di aver bloccato circa 10 mila account che ha reputato essere collegati all’estremismo jihadista, dopo aver riscontrato la pubblicazione di messaggi con minacce violente. Il numero di account Twitter correlati a Isis è stimato in circa 90 mila ed in precedenza ne erano stati sospesi 2000. Il New York Times ha anche precisato che siccome i dati del social network non sono pubblici non è possibile verificare la notizia in forma indipendente.
E’ la più vasta operazione anti-Isis realizzata da un Social network, come conseguenza della denuncia, da parte di più Paesi, della scelta di Isis di utilizzare Twitter per diffondere immagini, video, messaggi e minacce con l’obiettivo di reclutare ovunque nuovi jihadisti.
Twitter ha spiegato di aver messo insieme la documentazione sugli account jihadisti grazie alle denunce arrivate online anche da singoli utenti.
Sembra che I gruppi terroristici spesso utilizzano i social media per comunicare e pare che Al Qaeda e i talebani abbiano usato di frequente Facebook, e Hamas Twitter e l’ ISIS sembra essere molto attivo sui social network.
Secondo un nuovo studio pubblicato questa settimana dal Brookings Institution sembra che tra settembre e dicembre 2014 i sostenitori di ISIS abbiano operato con almeno 46.000 account Twitter. Gli autori dello studio, JM Berger e Jonathan Morgan, hanno scritto che ISIS “ha sfruttato i social media e più notoriamente Twitter, per inviare la sua propaganda al mondo e per attirare le persone vulnerabili alla radicalizzazione, nella relazione. Il gruppo sta usando i social media per attirare nuove reclute e ispirare nuovi attacchi solitari”.
Siccome i Social network come Facebook e Twitter danno la possibilità agli utenti iscritti di connettersi tra loro per condividere informazioni e idee, queste piattaforme risultano essere un mezzo comodo da utilizzare da parte delle organizzazioni terroristiche che intendono diffondere le loro idee ed i loro progetti.
Negli ultimi mesi ISIS si è fatto conoscere dal mondo per aver diffuso in internet, soprattutto tramite Youtube, video con sequenze di decapitazione di ostaggi, tra cui giornalisti occidentali ed operatori umanitari.
La Brookings Institution ha voluto indagare sulla modalità con cui ISIS ha utilizzato Twitter e fino a che punto l’organizzazione abbia potuto espandersi a livello di rete comunicativa attraverso il Social, individuando, oltre ai 46.000 account Twitter associati ai sostenitori ISIS, anche l’origine di questi profili in Siria, Iraq, Arabia Saudita, Stati Uniti ed Egitto.
La maggior parte dei profili hanno usato l’arabo, sebbene 1 su 5 account hanno indicato l’inglese come lingua principale.
Ognuno di questi account identificati dal Brookings Institution avevano circa 1.000 utenti che li seguivano, che risulta essere un numero di seguaci più grande rispetto alla media di un tipico utente di Twitter. I profili in questione condividevano oltre 50 messaggi al giorno, altro dato in cui sono risultati più attivi rispetto ad un profilo Twitter della media.
Berger e Morgan hanno scritto che “gran parte del successo dei profili del Social network associati ad ISIS può essere attribuito ad un gruppo relativamente piccolo di utenti iperattivi, tra i 500 e i 2 mila profili”.