Starlink spicca il volo. Almeno stando ai numeri rivelato dallo stesso Elon Musk al Mobile World Congress, la fiera catalana che l’1 luglio chiude i battenti dopo un’edizione 2021 per certi versi storica: un po’ online via streaming, un po’ in presenza.
Il servizio a banda larga satellitare del milionario sudafricano, con cittadinanza canadese ma naturalizzato statunitense sarà disponibile in tutto il mondo, ad eccezione del Polo Nord e del Polo Sud a partire da agosto: “Operativo ora in circa 12 paesi, ma ne aggiungeremo altri ogni mese“.
Da 10mila a 70mila clienti aumentati da febbraio a giugno. 1800 satelliti, però nella costellazione Starlink. Sono solo alcuni numeri primi del produttore privato aerospaziale americano SpaceX. Certo, il costo è molto elevato: un abbonamento da 99 euro al mese, che si sommano ai 499 dollari una tantum per il kit comprendente parabola e router, ma Elon Musk ha chiarito che la cifra è determinata dai costi legati all’invio in orbita dei satelliti. Fatto sta che la sua “pazza idea” sta funzionando alla grande.
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Il percorso di sviluppo è iniziato solo nel 2015, con i primi due voli di prova dei prototipi di satelliti lanciati nel febbraio 2018. In sei anni è successo di tutto. Il primo lancio per il dispiegamento di una parte della costellazione è avvenuto il 24 maggio 2019, con 60 satelliti Starlink impilati, poco prima del dispiegamento, durante il lancio del 24 maggio 2019.
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Esattamente due anni dopo, sono 1433 i satelliti operativi della costellazione in orbita, per un totale di circa 1800. SpaceX ha attivato un servizio privato in beta negli Stati Uniti ad agosto 2020 e ha lanciato un servizio pubblico, sempre in beta, ad ottobre 2020, attivo solo ad alte latitudini. SpaceX attualmente è in grado di portare in orbita 60 satelliti per ogni lancio e si pone come obiettivo il dispiegamento di ulteriori 1500 satelliti (dal peso di 250 kg) entro la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Al momento (2020), tuttavia, queste sono solo previsioni interne e non date ufficiali. Da febbraio 2021 il servizio è attivo su pre-ordinazione anche in Italia.
“Adesso stiamo lavorano alla prossima generazione di terminali che avrà la stessa capacità ma costerà molto meno”. Assicura Elon Musk, ovviamente. “Perché ovviamente vendere terminali a metà prezzo su vasta scala non è molto interessante, dice Musk. Più in generale il progetto Starlink è ancora un’attività in perdita per SpaceX, un rischio per ora calcolato in vista di una futura, auspicata redditività”.
Il piano a breve termine di Elon Musk è stringere accordi con gli operatori, potenziare il servizio e comunicare esattamente il pubblico a cui Starlink è rivolto. “La latenza del sistema Starlink è simile alla latenza della fibra terrestre e del 5G, quindi prevediamo di ridurla sotto i 20 millisecondi. Starlink non è comunque un servizio adatto a tutti: si tratta di raggiungere le parti del mondo più difficili da raggiungere. È un bel complemento della fibra e del 5G”.
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