Super Mario Bros vale una fortuna: il mostruoso giro d’affari del retrogaming

Avete in casa una cartuccia di Super Mario Bros? C’è chi ha intascato una fortuna grazie alla rivendita del gioco Nintendo.

Super Mario Bros valore retrogaming
Il valore assurdo della cartuccia di Super Mario Bros (PIxaBay)

E’ capitato un po’ a tutti di spulciare i mercatini – anche digitali, come eBay ad esempio – e imbattersi in antichi oggetti di valore proposti in vendita a cifre da capogiro. Francobolli, monete antiche e persino i primissimi computer di Apple: si tratta soltanto di alcuni esempi in cui il prezzo per così dire “futuro” – quello, cioè, legato alla rivendita – è sensibilmente superiore rispetto a quello di origine. Con un guadagno economico in taluni casi anche spaventoso e inimmaginabile per i più inguaribili ottimisti.

Il discorso potrebbe comunque essere generalizzato e in effetti un’altra categoria molto ambita dai collezionisti è quella del cosiddetto retrogaming, ossia quei videogiochi di imperitura memoria che hanno appassionato le vecchie generazioni e che sono conosciuti, quantomeno in termini di nomea, anche dai più giovani. Prendete, ad esempio, la vicenda di Super Mario Bros, pubblicato in Giappone nel lontano 1985 e capace di guadagnare un valore attuale di addirittura due milioni di dollari.

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Super Mario Bros, un affare per gli investitori

Non ci credete? Date uno sguardo al web per avere conferma. Riassumiamo brevemente quanto è accaduto: un collezionista conserva una cartuccia di Super Mario Bros come il santo graal: lo dimostra la certificazione rilasciata da WataGaming , ente appositamente creato per valutare i vecchi retrogaming, che ha affibbiato un punteggio di 9.8 su 10. Semplicemente immacolato. Sì, perché a far lievitare il prezzo di rivendita è proprio la tenuta dell’oggetto: la presenza della confezione originale, unitamente all’assenza di segni, sbavatura e perfetto funzionamento possono far schizzare verso l’alto le cifre richieste per mettere le mani sull’ambito oggetto da collezione.

E chi ha pagato pare aver sborsato 2 milioni di dollari sull’unghia, cifra che porta la copia di Super Mario Bros in cima alla speciale graduatoria dei retrogaming più costosi di sempre, dopo Super Mario 64, venduto il mese scorso a 1 milione e mezzo di dollari e The Legend Of Zelda, prezzato invece a 870mila euro.

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C’è un altro dettaglio assai curioso nella vicenda: la copia è stata venduta da Rally, un sito specializzato in collezionismo che permette a qualunque investitore di acquistare delle vere e proprie azioni degli oggetti da collezione (nel caso di specie, azioni su Super Mario Bros), ottenendo un profitto – diviso ovviamente tra tutti i partecipanti – nel momento in cui il pezzo antico viene effettivamente venduto. Come una vera e propria società di capitali, tanto per intenderci. Lo sapete quanto hanno intascato gli investitori di Super Mario Bros? Un numero impressionante: +900% rispetto all’investimento iniziale.

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