Apple col suo Magsafe. ZTE è appena uscito, in Cina, con un cellulare dotato di un nuovo sensore Sony IMX787 da 64 MP, con un obiettivo equivalente a 35 mm, e soprattutto con una versione limitata (Gravity), il primo smartphone al mondo (con sistema operativo Android) capace di sfruttare una ricarica wireless magnetica. Ora tocca a Xiaomi varcare la nuova frontiera.
La tecnologia del colosso cinese utilizza “piccola induttanza + assorbimento magnetico” per fornire una ricarica wireless magnetica fino a 50 W. Allo stesso tempo, ha il 50% in meno di perdita di energia e avrebbe meno possibilità di surriscaldamento.
Il magnete è abbastanza forte da poter essere agganciato a dispositivi fino a 800 g. Ciò significa che un utente potrà sollevare il dispositivo tramite il caricabatterie, qualora lo desiderasse. Oltre a una breve panoramica della tecnologia, un breve assaggio di quel che sarà, Xiaomi ha anche rivelato due nuovi caricabatterie wireless magnetici.
Xiaomi all-in: la risposta cinese al Magsafe di Apple
Il primo è un caricabatterie da 30 W in grado di caricare completamente una batteria da 5000 mAh in 86 minuti. Un altro è un caricabatterie wireless magnetico da 50 W che riduce il tempo di ricarica a 49 minuti. È progettato per combinare una “soluzione di raffreddamento a semiconduttore” con una ventola rotante, ed è quindi in grado di raffreddare un telefono fino a 20°C in solo 1 minuto.
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L’OEM afferma che la sua interpretazione di tali prodotti risolverà problemi comuni come la perdita di energia per il calore e lo scarso allineamento del telefono con una nuova serie di magneti e bobine a “17 anelli”. Dovrebbero risultare in un’attrazione “a 360°” verso le bobine di un dispositivo compatibile.
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Xiaomi afferma inoltre che la sua nuova risposta a MagSafe consente all’utente di sollevare un telefono dal caricabatterie in questione senza alcun timore di danni, poiché proprio il nuovo array magnetico è classificato per resistere fino a 800 g di massa connessa: finora è confezionato in due diversi accessori prototipo, che sono stati annunciati ma devono ancora essere rilasciati sul mercato.
A proposito di Cina. La scelta di passare alla ricarica wireless era già un po’ nelle intenzioni di Realme, per esempio, che lo scorso anno aveva presentato il suo Concept Phone Flash e la tecnologia MagDart: si è trattato del primissimo avvistamento della ricarica magnetica per i dispositivi Android. La soluzione Realme sarebbe stata in grado di offrire fino a 50W, ricaricando una batteria da 4.500 mAh in circa un’ora. Il problema è che dalle parole non si è passati ai fatti, quei fatti che Xiaomi è riuscita a rendere concreti.