Pensiero stupendo. L’Europa potrebbe vedere i primi taxi volanti entrare in servizio già nel 2024: lo ha dichiarato il principale regolatore dell’aviazione della regione. Ne è fermante convinto Patrick Ky, direttore esecutivo della European Union Aviation Safety Agency (EASA), l’agenzia per la sicurezza aerea.
Stanno aumentando a dismisura, infatti, le aziende del Vecchio Continente che hanno annunciato sviluppi di veicoli per la mobilità aerea urbana, per uso passeggeri o per sortite cargo senza pilota, come la consegna di forniture mediche.
L’EASA ha citato cifre che suggeriscono un mercato UAM da 4,2 miliardi di euro in Europa entro il 2030, creando quasi centomila posti di lavoro. Circa il 31% del mercato globale per la nuova tecnologia avrebbe sede nel Vecchio Continente.
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La European Union Aviation Safety Agency ha già avviato il processo di certificazione di alcuni progetti e prevede le prime approvazioni per le macchine leggere entro il 2024. La startup tedesca Volocopter e i sostenitori di altri progetti, come Aeroports de Paris, sperano di dimostrare la tecnologia in tempo per le Olimpiadi di Parigi nel 2024.
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La rapidità con cui tali veicoli entreranno in servizio dipenderà, purtroppo o per fortuna, dal’iter burocratico, dalle approvazioni operative che esaminano se i prossimi taxi volanti dovranno volare o meno sui centri urbani, potenzialmente pericolosi al pari delle ferrovie.
L’EASA, dal canto suo, si sta concentrando su progetti che coinvolgono veicoli pilotati per passeggeri e droni non pilotati per consegne di merci. A tal riguardo, l’agenzia con sede a Colonia ha pubblicato uno studio che mostra un ampio sostegno pubblico a tali veicoli alimentati elettricamente, in grado di decollare e atterrare verticalmente.
Circa il 71% delle persone intervistate in sei aree urbane ha espresso interesse a utilizzare aerotaxi, servizi di consegna, o entrambi. La categoria più ampia degli intervistati – il 41% – ha affermato che le attività mediche di emergenza sarebbero più vantaggiose. La sicurezza era la preoccupazione principale sia per i droni che per i taxi, così come il rumore, in particolare nel caso delle autovetture.
Altri intervistati, soprattutto ambientalisti, hanno espresso al tempo stesso preoccupazione per l’impatto che potrebbero avere i taxi volanti su uccelli o insetti, mentre la sicurezza informatica era in cima alla lista delle potenziali preoccupazioni, soprattutto per i droni. Tant’è. Ormai la macchina organizzativa si è mossa, difficile fermarla.
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