Telegram è sempre più simile al dark web: perché è il terreno di caccia perfetto per truffatori e hacker

Ecco perché la piattaforma concorrenziale a WhatsApp è diventata uno dei luoghi digitali più frequentati da truffatori e hacker di ogni tipo.

Da tempo ormai truffatori e hacker hanno eletto Telegram come proprio terreno di caccia e sempre più spesso sul canale sospettato di avere legami coi servizi e i vertici militari russi capita di imbattersi in canali di ogni genere. Tutti con una caratteristica comune: l’illecito.

Telegram ecco perché smoglia sempre più al dark web
Per quale motivo hacker e truffatori prediligono Telegram? Cellulari.it

Sulla piattaforma fondata nel 2013 dai fratelli Durov (Pavel e Nikolaj) si trovano canali che trasmettono contenuti a sfondo pornografico o perfino pedopornografico, per non parlare del filone delle truffe (dagli acquisti online a quelli con presunte monete digitali). La domanda che sorge spontanea è: perché proprio su Telegram?

L’app di messaggistica istantanea sembra essere diventata il brodo di coltura ideale di un esercito di hacker, facendosi sempre più simile al famigerato dark web. Con la differenza che navigare sul dark web è decisamente più complicato. Ragion per cui molti cyberpirati hanno preferito trasferirsi su Telegram per semplificarsi la vita.

Telegram, ecco perché somiglia sempre di più al dark web

Se sul dark web bisogna entrare tramite coordinate ben precise e soprattutto ci si deve saper muovere, su Telegram la navigazione è decisamente più semplificata. L’app che fa concorrenza a WhatsApp infatti non chiede alcun dato personale a chi si iscrive sulla piattaforma dando così modo a malintenzionati d’ogni risma di accedere senza particolari complicazioni.

Telegram sempre più somigliante al dark web
La presenza di canali illeciti è il lato oscuro di Telegram Cellulari.it

Ma non è tutto: per pubblicare i materiali del dark web (contenuti hard inclusi) è sufficiente creare un canale Telegram, facilmente accessibile a chiunque. Sono diverse le attività criminali che stanno prendendo piede su Telegram. Tra le più “gettonate” ci sono quelle di sexting dove utenti di entrambi i sessi si prostituiscono mettendo in vendita i propri contenuti hot a prezzi sovente molto bassi.

Senza contare che Telegram, grazie al passaparola, consente anche di mettere in piedi appuntamenti “live” con la potenziale clientela, allargando a macchia d’olio il proprio giro. Sfruttando la stessa logica, anche i pedofili hanno trovato terreno fertile per il reperimento e la compravendita di materiali sugli abusi minorili.

Va detto che Telegram ha chiuso diversi di questi canali, ma questo sforzo encomiabile è stato spesso aggirato riaprendo altri canali con nomi nuovi ma con gli stessi contenuti e soprattutto lo stesso scopo.

A proliferare come funghi non sono solo le perversioni sessuali. C’è anche tutto l’aspetto legato alle truffe online che mirano a fare man bassa dei conti correnti degli utenti. Attraverso la piattaforma diversi hacker hanno modo di coordinare con più facilità i loro cyberattacchi diretti a piattaforme statali permettendo l’accesso ai pirati meno avvezzi a muoversi sul dark web.

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