Il Governo ha approvato la riforma del Registro delle opposizioni. Ecco cosa cambia per il telemarketing selvaggio via smartphone
Continua la lotta al telemarketing selvaggio. Solamente qualche giorno fa, vi abbiamo parlato di una maxi multa indirizzata ad Enel da parte del Garante per la privacy. Una mossa che rientra nella più ampia manovra di tutela dei cittadini in un ambito mai così delicato.
Poche ore fa, il Governo ha finalmente approvato la tanto discussa riforma del Registro delle opposizioni. Gli utenti potranno inserire anche il proprio recapito, così da non essere più contattati da parte di aziende per proposte pubblicitarie.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Trasferire chat WhatsApp da Android a iOS, finalmente dovremmo esserci
Stop al telemarketing selvaggio, cosa prevede la riforma
Grazie alla nuova riforma approvata dal Governo, ogni cittadino avrà la possibilità di inserire il proprio numero di telefono all’interno del Registro delle opposizioni. Così facendo, non si verrà più contattati da sistemi robotici autorizzati o operatori di call center che propongono varie offerte e proposte senza preavviso. “Uno strumento che finalmente potrà regolamentare un fenomeno inaccettabile” ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti.
FORSE TI INTERESSA ANCHE >>> Apple pensa in grande: l’iPhone 15 allargherà gli orizzonti
La mossa in questione era in realtà già stata approvata tempo fa per i telefoni fissi, e ora si allarga anche al mobile. Se anche voi siete soliti ricevere chiamate indesiderate e spesso da bot automatici, il consiglio è quello di inserire immediatamente il vostro recapito telefonico all’interno del Registro. Dovreste così mettervi al riparo da nuove campagne di telemarketing selvaggio. Gli operatori nell’ambito della pubblicità telefonica, infatti, sono tenuti per legge a consultare mensilmente il registro per escludere dalle proprie liste tutti i numeri inseriti. La speranza è che una mossa così decisa possa fermare per sempre – o quantomeno arginare in maniera più decisa – uno dei fenomeni più discussi e che generano più lamentele in Italia da anni.