Temu sta affrontando una serie di accuse che potrebbero avere ripercussioni di vasta portata per l’azienda nel mercato europeo.
Negli ultimi anni, Temu, il colosso cinese dell’e-commerce, è finito ripetutamente sotto la lente d’ingrandimento delle istituzioni europee e americane. Le preoccupazioni si sono concentrate sui suoi rapporti poco chiari con il governo cinese e sulle politiche di protezione dei dati dei consumatori. Le autorità hanno espresso timori riguardo alla trasparenza e alla sicurezza delle informazioni personali trattate dalla piattaforma.
A queste preoccupazioni se ne aggiunge ora una nuova e potenzialmente più grave: un’accusa che potrebbe seriamente compromettere le operazioni di Temu all’interno dell’Unione Europea. Recentemente, infatti, l’app di fast-fashion è stata colpita da una denuncia per violazione delle normative sui contenuti online. Questo sviluppo rischia di avere conseguenze significative per il futuro dell’azienda nel mercato europeo.
Nuove accuse contro Temu: violazioni delle normative UE
Il gruppo di consumatori europeo BEUC ha presentato una denuncia formale alla Commissione Europea contro Temu, accusandola di violare la Legge sui Servizi Digitali dell’Unione Europea. BEUC ha sottolineato che Temu, che conta circa 75 milioni di utenti mensili nell’UE, non fornisce informazioni cruciali ai consumatori riguardo ai venditori presenti sulla piattaforma e alla conformità dei loro prodotti con le normative di sicurezza dell’UE.
Oltre a questo, secondo la denuncia, Temu utilizza pratiche manipolative note come “dark patterns”. Queste tecniche psicologiche sono progettate per indurre i consumatori a prendere decisioni impulsive e spendere più di quanto intendano. La mancanza di trasparenza sulle modalità con cui Temu raccomanda i prodotti agli utenti è un altro punto critico sollevato da BEUC.
Monique Goyens, Direttrice Generale di BEUC, ha dichiarato che Temu sta violando chiaramente la Legge sui Servizi Digitali dell’UE. “I prodotti venduti sui mercati, sia online che offline, devono essere sicuri e conformi alla legge europea, indipendentemente dalla loro origine,” ha affermato Goyens.
Temu ha risposto affermando che prende molto seriamente il reclamo e che sta studiando approfonditamente le accuse. L’azienda ha inoltre dichiarato di adeguare costantemente i propri servizi per rispettare le leggi e i regolamenti locali dei mercati in cui opera. “Speriamo di continuare il nostro dialogo con le parti interessate per migliorare il servizio di Temu per i consumatori,” ha affermato la società in una nota ufficiale.
Questa vicenda rappresenta una sfida significativa per Temu, che ha fatto il suo ingresso nel mercato europeo poco più di un anno fa. La piattaforma dovrà affrontare non solo le indagini dell’Unione Europea, ma anche le autorità nazionali di Francia, Italia, Paesi Bassi e altri paesi membri, che hanno avviato proprie indagini basate sulla denuncia di BEUC.