In questi giorni stiamo vedendo con i nostri occhi quali e quanti possano essere gli effetti di un terremoto devastante come quello che ha messo in ginocchio la Turchia e la Siria. E se una nuova app fosse capace di salvarci la vita?
Come noto, prevedere un terremoto è purtroppo impossibile. L’unico strumento nelle nostre mani per vagliare il rischio di un evento sismico è l’analisi statistica: studiando una certa zona possiamo ponderare le probabilità che entro un certo arco di tempo si verifichi una scossa più o meno forte. C’è però una caratteristica intrinseca dei terremoti che può aiutarci a sapere con minimo anticipo – una manciata di secondi, poco più di un minuto nella migliore delle ipotesi – quando stanno per arrivare: la velocità di propagazione delle onde sismiche superficiali.
E qui entra in gioco la tecnologia: questo tipo di informazioni oggi può benissimo viaggiare attraverso le app presenti sui nostri telefonini. Sappiamo bene quanto anche solo un paio di secondi possano fare la differenza in caso di terremoto. La buona notizia è che possiamo disporre di uno strumento capace di lanciare un alert per segnalare che la terra sta per tremare, salvando così molte vite umane. Ecco come funziona.
Quando si scatena un grande terremoto, dalla zona ipocentrale iniziano a propagarsi delle onde che, una volta raggiunta la superficie, dilagano in modo radiale verso le zone circostanti, un po’ come un sasso lanciato in uno stagno. Proprio queste onde sono responsabili dei danni e dei crolli degli edifici: avendo una velocità media di 3-4km/s, impiegano un certo tempo per raggiungere le zone via via più lontane dall’epicentro. E’ esattamente quanto successo con il sisma che ha colpito la Turchia e la Siria lo scorso lunedì 6 febbraio. Le onde sismiche superficiali coprono una distanza di 100 km in 25/30secondi, e di 200 km in un minuto circa. Un intervallo sicuramente ristretto, ma molto prezioso se si è in bilico tra la vita e la morte. E quasi sempre sufficiente per uscire all’esterno di un fabbricato e mettersi in salvo.
Già esistono alcune app sviluppate ad hoc per rilevare un terremoto e trasmettere quasi istantaneamente, alla velocità della rete (dunque a oltre 100km/s) un allerta verso tutti gli smartphone in cui è installata. Earthquake Network, una sperimentazione di Citizen Science che implementa un sistema globale di rilevazione terremoti basata su reti smartphone, è al momento tra le più attendibili. Più di 8 milioni di persone in tutto il mondo hanno aderito all’iniziativa che permette di inviare decine di migliaia di allerte in tempo reale. In molte nazioni a rischio sismico – Italia compresa – questo è l’unico sistema di allerta aperto alla popolazione, almeno per ora. Da provare, sperando naturalmente di non averne mai bisogno…
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