Il camion Tesla Semi potrebbe essere impreziosito da una tecnologia innovativa ma non troppo rivoluzionaria: le gomme potrebbero infatti essere in grado di gonfiarsi da sole
Dalle automobili elettriche ai camion, restando sempre se stessi. Il salto di Tesla è certamente pesante, ma anche innovativo. Come lo sono pure le tecnologie che dovrebbero accompagnare l’esordio (quando ancora non si sa) di Semi, il camion fortemente voluto dal filantropo Elon Musk.
L’ultimo brevetto depositato da Tesla e riportato in rete da Electreck evidenzia a chiare lettere quale potrebbe essere la particolarità del nuovo mezzo pesante sui cui l’azienda sta lavorando da ormai diverso tempo: una tecnologia che permetterebbe alle gomme di gonfiarsi da sole. Non si tratta di una prova di forza, ma di un esperimento che ha un compito ben preciso: migliorare la presenza in strada del veicolo.
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Tesla Semi e il precedente su Mercedes
Sfruttando un particolare sistema ATIS (Automatic Tire Infilation Systems), Tesla Semi potrebbe regolare automaticamente e in tempo reale la pressione degli pneumatici, dando giusto una gonfiata oppure, al contrario, sgonfiandoli a seconda delle circostanze, come in presenza di un fondo impervio. Una caratteristica che potrebbe far gridare alla rivoluzione in quanto effettivamente inusuale nel panorama delle automobili, ma che di fatto non è propriamente innovativa.
Per chi non lo sapesse, alcuni mezzi militari o veicoli speciali fanno già abbondantemente uso di questa tecnologia, e ciò al fine di garantire una migliore aderenza. Se il discorso vi sembra troppo aleatorio, ecco i nomi di alcuni veicoli che sono impreziositi dalla soluzione in questione: Mercedes Unimog e Mercedes G 63 AMG 6×6. È chiaro però che l’implementazione realizzata da Tesla potrebbe discostarsi per la presenza di elementi un po’ più innovativi: immaginiamola come una tecnologia in salsa 2.0.
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Contrariamente a tanti altri brevetti sul lato mobile (non ultimo quello di Apple dedicato a un Mac marcatamente retrò), l’idea di Tesla può dirsi concreta: il brevetto è stato registrato infatti da John Furtado, ossia uno dei personaggi a capo del progetto Tesla Semi. E questo dovrebbe sgomberare ogni dubbio sulla presenza di una tale tecnologia all’interno del primo camion di Tesla. Staremo a vedere.