Heins si gode il successo del BlackBerry Q10, ultimo terminale presentato dal gruppo, che sta riscuotendo feedback positivi in tutto il mondo grazie alla collaudata e pratica tastiera fisica QWERTY.
Intervistato da Bloomberg a margine di una conferenza dell’istituto Milken di Los Angeles, Thorsten Heins, amministratore delegato di BlackBerry, ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito al futuro delle tecnologie mobili. “Tra cinque anni non penso che esisteranno più motivi per possedere un tablet. Forse ci sarà un grande schermo nello spazio di lavoro – ha precisato -, ma non un tablet come oggi lo conosciamo. I tablet in quanto tali non costituiscono un buon modello di business”.
Un’attenta previsione di mercato oppure semplici parole di circostanza? Sicuramente BlackBerry non ha nessun interesse in questo momento a promuovere il comparto delle tavolette. Soprattutto dopo il flop mondiale del Playbook, che, a causa dell’assenza della email nella configurazione iniziale, non ha mai registrato i dati di vendita sperati dal brand. Difficile allora l’uscita di un Playbook 2. Più logico invece che gli sforzi del produttore canadese si concentrino sul modello Aristo, il phablet che dovrebbe appunto sancire la fine dei “tradizionali” tablet.
Ipotesi a parte, Heins si gode il successo del BlackBerry Q10, ultimo terminale presentato dal gruppo, che sta riscuotendo feedback positivi in tutto il mondo grazie alla collaudata e pratica tastiera fisica QWERTY. “Abbiamo segnali molto molto buoni dopo il lancio del Q10 nel regno Unito”, l’annuncio del manager, che poi ha aggiunto: “Questo andrà a impattare sulla base installata di oltre 70 milioni di utenti Blackberry, così abbiamo qualche aspettativa. Prevediamo alcune decine di milioni di apparecchi venduti”.