TikTok potrebbe localizzare la nostra posizione mentre guardiamo dei video? Non è da escludere: ecco che cosa ce lo fa pensare.
La voce di corridoio secondo cui dei social network tengono conto della nostra posizione, in parte, si è rivelata essere vera. Ad esempio quando registriamo un account in una piattaforma oppure nel momento in cui diamo l’autorizzazione a tracciare la locazione in cui ci troviamo per esempio, dunque non è così errata come situazione e tanto meno dovrebbe essere presa sottogamba. A volte non è possibile ignorare una tale “richiesta” così scomoda e alquanto raccapricciante.
E questo vale anche per TikTok ad esempio, nello specifico per delle lamentele che sono state fatte sul servizio in questione. Tutto è partito da alcuni ex dipendenti del social network, che hanno voluto segnalare un problema più che diffuso e forse sottovalutato da tantissimi utenti: il tracciamento della posizione. Potrebbe sembrare un tema ridondante, è vero, se non per il fatto che fosse riservato ad una specifica categoria di persone.
TikTok traccia la posizione dei suoi utenti, ma non di tutti: il suo elenco è ristretto a chi guarda specifici contenuti
Gli impiegati affermano che rientravano nella cerchia soltanto gli utenti che guardava contenuti gay su TikTok, quindi si tratta di una raccolta di informazioni mirata a tenere conto della cronologia di alcuni utenti piuttosto che di tutti. Al riguardo il social network si è difeso sostenendo che l’idea fosse quella di proteggere i contenuti LGBTQ+ da malintenzionati o da repost modificati per screditare l’istituzione. Gli ex dipendenti, però, la pensano diversamente.
La dashboard che forniva l’accesso alla visualizzazione dei dati tracciati era accessibile da tutti i lavoratori, anche da quelli che non si occupavano di revisionare queste tipo di interazioni. Le informazioni e le autorizzazioni venivano monitorate persino laddove non era necessario farlo, il che significa che TikTok – a detta degli impiegati si intende – forse non è stata così tanto sincera contrariamente a quanto sta affermando di recente.
Questa polemica ha suscitato ulteriore clamore negli Stati Uniti, che adesso è maggiormente convinta del fatto che il social network voglia violare le leggi sulla privacy e sulla sicurezza nazionale del territorio americano. Si pensa che quei dati possano essere usati in dei contesti di manipolazione più che disagianti, oppure che vengano venduti a terze parti. Insomma, i pensieri al riguardo sono più che negativi attualmente e, come dargli torto in fin dei conti, per ovvie ragioni.