L’aumento dei prezzi sta chiaramente mettendo in difficoltà tutti noi, ed ora sarà anche peggio. Perché?
L’incapacità non di riuscire ad affrontare un problema economico può essere determinato da numerosi fattori, come quelli aziendali, locali oppure nazionali. Le società studiano un percorso specifico per arrivare ad ottenere un determinato risultato, dimostrandosi essere in gamba e pronte a tutto anche quando meno ce lo aspettiamo. Tuttavia, è pure vero che non si possano fare miracoli se il Paese in cui si vive non è attualmente di supporto.
Molte compagnie, a causa del rincaro, non sono riuscite a sostenere la quantità esorbitante di costi, arrivando a dover escogitare delle alternative per poter mantenere attiva la propria compagnia. Alcune – purtroppo – hanno fallito, mentre altre si sono ritrovate a tirare avanti sino ad ottenere una alternativa maggiormente rapida per non chiudere. Insomma, non è affatto una situazione facile da affrontare per nessuno.
WindTre e TIM aumentano i prezzi, saranno insostenibili?
Persino i gestori telefonici più famosi d’Italia, come nel caso di Vodafone ad esempio, hanno dovuto escogitare una nuova strategia vincente per non fare una brutta fine a livello economico. Ma due provider in particolare, però, pare che abbiano lasciato il segno a causa di un incremento inaspettato e del tutto sorprendente. Ecco, dunque, di quali società stiamo parlando: le conoscete già.
Ancora una volta sia TIM che WindTre si sono trovate costrette a modificare le condizioni dei propri contratti, comunicando la possibilità, a partire dal 1° gennaio 2024, di rimodulare in qualsiasi momento le tariffe applicate ai loro servizi, adeguandoli al tasso annuale di inflazione Istat. Tale decisione comporterà ad un aumento fisso del 5% o maggiorato del 3,5%, di conseguenza sarà un incremento di costi per tutti quanti noi.
Viene spiegato al dettaglio dalle associazioni Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Udicon, che ci fanno sapere che: “Una decisione del tutto arbitraria e a nostro avviso vessatoria, che limita fortemente la libera scelta del consumatore di disdire senza costi il contratto. Tale pratica impone agli utenti, già vittime di rincari diffusi in tutti i settori, un’interpretazione arbitraria delle regole, che squilibra il mercato delle telecomunicazioni, provocando danni in tutto il comparto”.
Per quanto riguarda l’accesso alle telecomunicazioni, invece, riferiscono quanto dichiarato di recente: “È necessario e urgente l’intervento del Governo per garantire, nell’immediato, l’eliminazione delle condizioni contrattuali ingiustamente introdotte e, contestualmente, aprire un tavolo tecnico con tutti gli attori del comparto delle Tlc, che coinvolga le Associazioni dei Consumatori, per individuare soluzioni che garantiscano un rilancio del settore senza che, a farne le spese, siano i cittadini attraverso ingiusti aumenti tariffari“.