Tim Next è l’abbonamento proposto dall’operatore di bandiera che consente di cambiare il proprio smartphone con un nuovo modello continuando a pagare un canone mensile fisso. Ma riuscirci, in alcuni casi, è tutt’altro che facile.
Come clienti Tim Next, dopo la presentazione in pompa magna della nuova linea di iPhone 12, ci siamo rapidamente attivati per cercare di mettere le mani sul nuovo device; nello specifico, quello che abbiamo puntato, è l’iPhone 12 Pro nel taglio da 256 giga di memoria. E fin qui nulla di strano, se non fosse che tutto ciò accadeva ad ottobre 2020, vale a dire ben quattro mesi fa. Ottimisti e fiduciosi abbiamo lasciato il nostro nominativo al punto vendita, con tutti i dettagli del caso per aprire la “desiderata” di nostro interesse.
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Che ci fosse da aspettare era ampiamente preventivato, ma ad oggi, dopo quattro mesi, la soluzione non sembra essersi avvicinata di un passo. Ripercorriamo insieme il travagliato viaggio in cui ci siamo imbarcati – al momento – senza successo.
Come detto la prima mossa che abbiamo fatto è stata quella di comunicare al punto vendita Tim, lo stesso in cui avevamo sottoscritto l’offerta Tim Next e preso l’attuale device, la volontà di passare al nuovo iPhone 12 Pro. Questo avveniva ad ottobre 2020. Da allora abbiamo atteso invano una telefonata mai giunta, di più, tutte le volte che abbiamo contattato il negozio (circa una volta al mese) la risposta è stata la medesima: l’iPhone 12 Pro non è al momento disponibile e non si sa quando lo diverrà.
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Che sia un problema del singolo punto vendita? Può darsi, ne abbiamo dunque contattati un’altra decina circa, tutti a Roma, ma la situazione è rimasta invariata. Che le scorte inviate da Apple siano estremamente contenute è cosa nota, ma al momento sembra non esserci modo di passare al nuovo smartphone di Cupertino. Chiamando l’assistenza clienti, il 119, il risultato non cambia. Dopo svariati minuti di risponditore automatico e navigazione dal tastierino numerico, due operatori su due ci hanno detto che, per l’appunto, le scorte sono limitate e che la rete di vendita sul territorio non risponde direttamente alla compagnia telefonica. Il massimo che siamo riusciti ad ottenere è la registrazione della segnalazione e la sua presa in carica.
Al primo tentativo non siamo stati – a distanza di due settimane – ricontattati da nessuno, oggi ci abbiamo riprovato. Attendiamo fiduciosi e, nel frattempo, continuiamo a pagare i circa 6 euro mensili di “protezione smartphone”, obbligatoria proprio in funzione di un eventuale cambio di device.
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