Il service provider italiano si conferma leader internazionale nella connettività di quinta generazione grazie alla collaborazione con Ericsson e Qualcomm.
Tim a tutto 5G. L’azienda italiana stabilisce il nuovo record europeo per quanto riguarda la connettività di quinta generazione, stabilendo una connessione costante a 5 Giga al secondo in downlink, con picchi da 5,2 Giga al secondo. Il risultato migliora il record europeo precedente, sempre di Tim, da 4 gbps. La performance ha visto la collaborazione di Ericsson e Qualcomm, e si è svolta su architettura 5G Core Standalone, ossia senza avvalersi dell’appoggio su rete 4G, infrastruttura attualmente indispensabile per implementare la connessione più avanzata.
L’importante traguardo è stato possibile grazie alla funzionalità di ‘Dual Connectivity‘, che ha combinato le frequenze mid-band a 3,7 GHz e 800 MHz di ampiezza di banda sulla frequenza delle onde millimetriche a 26 GHz. Attualmente la connessione 5G è disponibile a cittadini e aziende solo appoggiandosi sulla rete 4G (5G NSA, Non-Standalone). Ciò significa che la connessione ha inizio su infrastruttura 4G, per passare in tempi brevissimi alla velocità consentità dal 5G. Lo sviluppo di Tim invece fa leva solo sulle potenzialità dell’architettura 5G Core Standalone, con rosee prospettive su impieghi futuri. Sia l’architettura Standalone che la tecnologia Dual Connettivity portano la firma di Ericsson.
La rete 5G Standalone e le sue applicazioni da fantascienza
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In altre parole, l’assenza di uno switch tra una rete e l’altra fa sì che in 5G Standalone – in 5G per così dire puro – non ci sia latenza di nessun tipo, se non virtuale. Se questo fattore non fa una grande differenza quando si tratta di download o upload di una certa durata nel tempo, è ovviamente fondamentale per il funzionamento di applicazioni che richiedano una reazione immediata. Se pensiamo all’industria dell’enterteinment, l’esempio che viene subito in mente è quello del gaming: minore è il tempo di latenza, maggiore è l’integrazione fra controllo ed esecuzione. E, di conseguenza, più immediata la risposta.
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Ma secondo questo principio, sono infinite le applicazioni a distanza che possono essere realizzate con la latenza da un millisecondo. Si pensi a tutti i sistemi di controllo da remoto: guidare un veicolo da lavoro, un drone, un robot impiegato per mansioni professionali. Oppure nel campo della medicina chirurgica, con la possibilità di operare a distanza e di fatto senza sbavature. Gonfia il petto Stefano Siragusa, vice DG e Chief Network di Tim: “Con questo nuovo primato europeo, che fa leva su elementi innovativi come le onde millimetriche e l’architettura 5G Stand Alone, ci confermiamo l’operatore di riferimento nell’evoluzione delle reti e dei servizi per la Gigabit Society. Il risultato ottenuto ci permette di accelerare nello sviluppo di soluzioni 5G end-to-end, abilitando offerte ad elevato valore aggiunto per i nostri clienti, dalla Cloud Transformation alle Reti Private 5G per lo Smart Manufacturing, fino alla piena digitalizzazione di tutte le imprese e le pubbliche amministrazioni del Paese”.