TIM, un nuovo attacco hacker? Le anomalie riscontrate

Di ufficiale non c’è (ancora) nulla, se non un email inviata da TIM ad alcuni dei suoi utenti, con la quale si ammettono delle attività anomale di ignoti che potrebbero avere consentito l´acquisizione di dati relativi al tuo documenti di identità. Parlare di attacco hacker al colosso della telefonia informatica forse un azzardo, ma di questi tempi non si può escludere a priori nulla.

TIM colosso della telefonia: sede a Milano, direzione generale a Roma (Adobe Stock)
TIM colosso della telefonia: sede a Milano, direzione generale a Roma (Adobe Stock)

Non si conoscono ancora ulteriori dettagli, né le risposte dei clienti né altre comunicazioni di TIM, a prima vista nessun vespaio nemmeno sui social. Ma è innegabile che qualcosa è accaduto a Ferragosto e starebbe accadendo anche in questi giorni, altrimenti non si spiegherebbe l’accaduto se non con una “fake e-mail”.

L’e-mail ai clienti: “Attività da parte di ignoti che potrebbero avere consentito l’acquisizione di dati”

TIM fra anomalie e multa del Garante Privacy (Adobe Stock)
TIM fra anomalie e multa del Garante Privacy (Adobe Stock)

“Gentile Cliente, desideriamo informarti che, a fronte delle attività di controllo di sicurezza sui nostri sistemi, sono state rilevate attività anomale, svolte da parte di soggetti terzi ignoti, che potrebbero avere consentito l´acquisizione di dati relativi al tuo documenti di identità”. Comincia così l’e-mail che TIM sta mandando (per ora) ad alcuni dei suoi utenti, secondo quanto riportato da Mondo3 e ripreso da MondoMobileWeb. “la compromissione dei dati relativi al tuo documento di identità potrebbe comportare il rischio di furto di identità. Di tale evento, conformemente alla normativa vigente (art. 33 del Regolamento UE 2016/679, il c.d. GDPR), abbiamo inviato formale notifica anche al Garante privacy. Ci riteniamo in questo caso parte lesa come i nostri Clienti, e ci riserviamo di far valere i nostri interessi e diritti in ogni sede – conclude la nota – Ti informiamo che per ogni esigenza in merito puoi contattarci al nostro Servizio Clienti 187 o 119. Arrivederci da TIM”.

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Le domande sorgono spontanee: il prologo alla conferma di un attacco hacker? Una semplice misura precauzionale? Ha a che fare con T-Mobile colpito, ad agosto, da un clamoroso attacco hacker, con conseguente esposizione di dati sensibili di milioni di persone? C’è connessione con un altro comunicato, sempre ad agosto, proprio di TIM. Che comunicò aver subito un attacco su un suo server, esponendo alcuni clienti al rischio di violazione delle proprie credenziali MyTIM? Il rischio sarebbe legato ai sistemi informatici, in pericolo di violazione da parte dei cybercriminali, al momento ancora ignoti. Quel che è certo è che qualcosa sta accadendo, qualcosa che non promette nulla di buono.

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Non è un bel periodo per TIM, che soltanto pochi giorni fa si è visto sanzionare dal Garante della Privacy di 200 mila euro: la prima multa a un operatore per la mancata trasmissione dei dati. L’azienda milanese (la direzione generale è a Roma) di telecomunicazioni, capogruppo del Gruppo TIM, che offre in Italia e all’estero servizi di telefonia fissa, telefonia mobile, telefonia pubblica, telefonia IP, Internet e televisione via cavo, non voleva fornire a un medico le informazioni sul traffico telefonico necessarie per difendersi in una causa penale. Per il Garante l’utente ha diritto ad accedere ai tabulati per difendersi in processo. Così è deciso.

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