Comcast pubblica la top 20 delle app più utilizzate su Android e iOS, ma scatena l’ira di Apple: la ricerca sarebbe falsata. Il colpevole? Un altro big tech.
Uno studio pubblicato dalla società di ricerca Comscore nel dicembre 2020 ha rivelato la top 20 delle applicazioni più utilizzate su iOs e Android: i risultati mostrano che, in entrambi i sistemi operativi, gli utenti preferiscono affidarsi alle app preinstallate di Apple e Google, soprattutto per i servizi di base come orologio, meteo e archiviazione delle foto. Il 60% delle applicazioni più utilizzate sui dispositivi Android sono di Google, mentre per iOS si raggiunge il 75% di applicazioni Apple.
Nell’elenco delle applicazioni preferite dagli utenti mobile spicca, però, un nome: Facebook, l’unica società ad avere più di una app nella top 20 su iOS, e tre su Android. È stato proprio il ruolo di Facebook dietro le quinte dello studio ad infastidire Apple e scatenare la polemica.
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Bufera sulla top 20 delle app: Apple non ci sta
Apple ha respinto e criticato i risultati della ricerca, accusandone la presunta falsità. Lo studio è stato commissionato a Comscore da Facebook, che avrebbe finanziato il progetto per “dare la falsa impressione che ci sia poca concorrenza sull’App Store“, e dimostrare ingannevolmente l’impatto negativo delle applicazioni preinstallate sulla competizione.
Tra i due giganti del tech non corre buon sangue: Facebook non ha accolto con entusiasmo le nuove feature sulla privacy introdotte da Apple con l’aggiornamento di iOS 14.5, che consente agli utenti di visualizzare le attività di tracciamento a scopo di marketing da parte delle applicazioni installate. “In realtà, le app di terze parti competono con le app di Apple in ogni categoria, e godono di un successo su ampia scala.” ha dichiarato Joe Osborne, portavoce di Apple.
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Secondo l’azienda di Cupertino, lo studio sarebbe stato condotto con una metodologia fallace, dimostrata dalla contraddizione che emerge dal paragone con i risultati di un’altra ricerca Comscore dello scorso aprile, che però non ha tenuto in considerazione le applicazioni preinstallate.