Truffa ChatGPT: attento a queste app, ti chiedono soldi ma sono finte

Attenzione alla truffa ChatGPT: queste app che si spacciano per ChatGPT chiedono soldi, ma in realtà sono finte, non cascarci.

Truffa Chat GPT
Truffa Chat GPT – Cellulari.it

Non si fa in tempo ad inventare qualcosa di nuovo che subito arrivano le prime truffe volte proprio a cogliere di sorpresa gli utenti. E questo sta capitando anche con ChatGPT e tantissime app finte che chiedono soldi ai propri utenti, ma che in realtà sono solo un’imitazione della realtà, e sono finte al 100%.

Truffa ChatGPT

Sin da quando, più di un anno fa, ChatGPT è entrata nelle nostre vite quotidiane, tutto è cambiato. Oggi ci si rivolge all’intelligenza artificiale per scrivere email, per creare testi pubblicitari e persino per comunicare via whatsapp in maniera più funzionale ed efficiente. ChatGPT è una tecnologia di intelligenza artificiale che funziona come una chat, e dai cui si possono attingere moltissime risorse. Esiste sia in versione gratuita che a pagamento (con molte più funzionalità ovviamente), ma i furbetti hanno pensato bene di infilarsi anche in questo campo.

Infatti non mancano online le truffe legate proprio a ChatGPT, che sfruttano l’ancora poca dimestichezza degli utenti con il chatbot, per ottenere guadagni facili e fraudolenti. Ecco perchè bisogna fare molta attenzione a quali app si scaricano: avere sul proprio smartphone quella sbagliata può far passare brutti guai, e far perdere davvero tanti soldi. Sean Gallagher, ricercatore senior di Sophos, spiega che queste app si trovano spesso pubblicizzate su piattaforme di social media dove è economico fare pubblicità. Ecco quali sono le app da cui guardarsi le spalle.

App finte che vogliono soldi

App finte simili a Chat GPT
App finte simili a Chat GPT – Cellulari.it

Sia sugli store di Apple che di Google, non mancano (purtroppo) le applicazioni truffa che si spacciano per ChatGPT e che promettono funzionalità simili. Quello che, anche a distanza di più di un anno, permette loro di continuare a mietere vittime, è la scarsa conoscenza del chatbot che ancora in molti hanno. Queste app, che chiedono abbonamenti in cambio dei loro servizi, si chiamano fleeceware, e sono molto pericolose.

La magagna sta nel fatto che si presentano come app gratuite, e poi addebitano costi agli utenti senza che questi abbiano sottoscritto alcun abbonamento in modo intenzionale. Fortunatamente, sono di facile riconoscimento, perchè presentano spesso errori di battitura e grammaticali, recensioni palesemente false e annunci fuorvianti riconoscibilissimi. Tra tutte, quelle più comuni nei download sono Chat GBT e Genie, che però con OpenAi o il chatbot originale non hanno proprio niente a che spartire. Attenzione quindi quando si installano queste app, la prudenza non è mai troppa!

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