Bisogna prestare attenzione alla truffa del codice fiscale: in cosa consiste e come fare per difendersi dai truffatori.
Ormai sono anni che sul web si leggono avvisi riguardanti nuove truffe telefoniche. Non si tratta di allarmismo ma di un servizio d’informazione finalizzato a dare gli strumenti per non cadere vittime dei truffatori. Fino a quindici anni fa, infatti, i maggiori pericoli erano rappresentati dai falsi rappresentati che giravano porta a porta e dalle chiamate sulla linea fissa.
Oggi i rappresentanti possono presentarsi solo dopo previo appuntamento e una truffa di questo tipo sarebbe articolata e difficile da mettere in atto. Per quanto riguarda le chiamate al numero fisso il problema principale è che le persone hanno quasi dismesso la linea fissa in favore dei telefoni cellulari. Un cambiamento che ha portato i truffatori ad adeguarsi. Una transizione abbastanza semplice in questo caso per quelli che continuano le truffe via voce.
Se è vero che le truffe più diffuse oggi sono phishing o smishing (il phishing tramite sms), questo non vuol dire che siano stati abbandonati i metodi tradizionali. Da diverso tempo a questa parte ormai girano le truffe con i messaggi registrati, quelle in cui viene chiesto di effettuare un investimento per ottenere un presunto profitto. Ma ci sono anche truffatori che agiscono direttamente, come nel caso della “Truffa del codice fiscale” di cui vi parleremo adesso.
Truffa del codice fiscale: cos’è e come difendersi
I truffatori in questo caso vi chiamano fingendosi operatori di una nota azienda che vi vuole fare un’offerta commerciale. Solitamente vi fanno credere di volervi fare risparmiare sul costo della bolletta con un cambio operatore, un amo perfetto specialmente in questo periodo di inflazione alle stelle. In altri casi i truffatori possono fingersi funzionari dell’Agenzia delle Entrate e minacciare l’utente con una multa.
Lo scopo di entrambi gli stratagemmi è quello di ottenere il codice fiscale della vittima. Questo serve loro per cercare di aprire dei conti in banca fittizi, per cercare di ottenere dei prestiti a nome della vittima, aprire nuovi contratti di fornitura o effettuare delle truffe con carta di credito. Il tutto ovviamente finirà per gravare sulle spalle della persona gabbata, la quale si troverà a dover pagare o comunque a dover bloccare il pagamento di cifre anche importanti.
Come per le altre truffe, anche per questa il modo di evitarle è molto semplice: non fornire mai dati telefonicamente quando si ricevono delle chiamate. Nel caso in cui si tratti dell’Agenzia delle Entrate, sappiate che il fisco possiede già i vostri dati, così li possegono anche gli operatori e le aziende con cui avete dei contratti. Per quanto riguarda le offerte commerciali, diffidate di chi vi chiama e in caso cercate in prima persona di stipulare un contratto, così da essere sicuri che chi state chiamando è un operatore dell’azienda a cui vi siete rivolti.