Da ormai qualche giorno si sta diffondendo in rete la nuova truffa WhatsApp: si tratta di un codice a sei cifre pronto a squarciare la sicurezza dei nostri dati personali.
Il Codacons l’ha etichettata emblematicamente sotto l’appellativo di “truffa del codice a sei cifre“; eppure, a prescindere da qualsivoglia nomenclatura impiegata, il modus operandi della nuova truffa su WhatsApp resta pressoché il medesimo. Il 2021 si apre dunque con le solite problematiche di sicurezza ai dati personali degli utenti, mettendo purtroppo in evidenza una pratica che dura ormai da svariati anni, per inciso contestuale alla parallela diffusione delle principali piattaforme di messaggistica istantanea. Ed è proprio su tali spazi, evidentemente conosciuti e utilizzati dalla grande massa degli utenti, che si consumano i più pericolosi raggiri a danno dei malcapitati.
Come evidenziato infatti dall’associazione, la nuova minaccia su WhatsApp si caratterizza per due peculiarità distintive: rubare gli account personali e prendere il controllo del dispositivo della persona. Due fattori strettamente legati ad un unico filo conduttore, giacché il primo permetterà infatti di dar concretezza all’obiettivo vero e proprio: il trafugamento dei dati contenuti all’interno dello smartphone. Peraltro, la presa di possesso – seppure virtuale – del terminale dell’utente darà modo all’hacker di poter utilizzare il profilo WhatsApp della persona con l’evidente obiettivo di continuare a mietere vittime, rubando le identità e i consequenziali dati personali altrui. Una sorta di catena che continua ad autoalimentarsi, nell’ottica di una propagazione delle proprie riprovevoli finalità.
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Come spiegato dal Codacons, il primo passaggio della nuova truffa WhatsApp contiste nella sottrazione dei dati personali dell’utente. I criminali, infatti, potranno così accedere al profilo della persona, utilizzando dunque lo stesso nome e la stessa foto. A questo punto, verrà inoltrato un messaggio ad uno dei contatti WhatsApp presenti in rubrica, all’interno del quale campeggerà un link ed una consequenziale richiesta di inserimento di un codice a sei cifre. La truffa raggiunge il proprio obiettivo nel momento in cui l’utente immetterà il codice a sei cifre nella pagina web aperta: l’hacker assumerà pertanto il controllo virtuale dello smartphone – diventato a quel punto inutilizzabile da parte dell’utente raggirato – e potrà continuare a mietere nuove vittime, attingendo per l’occasione ai contatti in rubrica.
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Dinanzi ad un tale raggiro, il consiglio resta sempre il medesimo: evitare di aprire link di dubbia provenienza o, peggio ancora, inserire codici dei quali si sconosce l’esistenza o la finalità, anche se inoltrati da persone (apparentemente) a noi care.
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