Il fenomeno delle truffe natalizie non conosce confini come confermano i dati dello scorso anno riportati dall’FBI. L’agenzia ha invitato i consumatori americani ad acquistare in modo consapevole e sicuro, offrendo utili consigli per schivare alcuni dei più comuni pericoli del web
Qualche giorno fa abbiamo riportato il consuntivo di Check Point Research sulle truffe online attuate dai cybercriminali nei mesi di ottobre e novembre, periodo certamente prodigo di offerte e promozioni grazie alla concomitanza di iniziative come il Single Day, il Black Friday e il Cyber Monday. In particolare, l’indagine approntata dagli esperti di sicurezza ha evidenziato un sostanziale incremento dei raggiri sul web, stante la scoperta di siti Internet malevoli dedicati allo shopping: l’utente crede di acquistare da un negozio sicuro, sfruttando appunto la mirabolante offerta dello shop, ma i dati di pagamento inseriti in fase d’ordine vengono captati dall’hacker di turno per svuotare il conto corrente della vittima. E del dispositivo ordinato non c’è ovviamente alcuna traccia.
Un fenomeno destinato a dispiegarsi anche durante le festività natalizie: la caccia agli ultimi regali farà giocoforza da incentivo per le manovre ingegnose dei cybercriminali, pronti a sfruttare un indotto (quello per l’appunto dello shopping online) in costante aumento grazie anche all’emergenza pandemica. Come difendersi dunque da una problematica di respiro mondiale?
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L’FBI americana ha sollecitato i consumatori statunitensi ad alzare la soglia dell’attenzione, tenuto conto che lo scorso anno sono state registrate oltre 17mila denunce per truffe natalizie, a conferma della globalità assunta dal fenomeno. Proprio per questo l’agenzia ha voluto aiutare gli utenti, elencando sei comuni raggiri attuati dai cybercriminali. Uno di questi coinvolge i classici messaggi SMS, e-mail e sui social che nascondono vere e proprie campagne phishing: il consumatore viene indirizzato su una pagina sospetta che lo invita a completare un sondaggio online per ricevere buoni regalo od omaggi, inserendo informazioni sensibili che vengono lette in chiaro dagli hacker e sfruttate per squarciare la sicurezza della vittima.
Molto diffusa è anche la truffa veicolata attraverso app mobili mascherate da giochi gratuiti che rubano i dati personali e intercettano i dati di pagamento attraverso appositi trojan bancari. Restando sul tema, nei giorni scorsi abbiamo riportato ad esempio la notizia di Anatsa, pericoloso malware Android inserito in alcune applicazioni utility scaricabili gratuitamente sul Play Store.
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E poi c’è la sempreverde truffa natalizia legata alle carte regalo: se avete intenzione di comperare un buono o particolari coupon da spendere su alcuni rinomati e-commerce, vale sempre il consiglio di procedere con l’ordine attraverso i negozi online accreditati od ufficiali.
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