Una storia senza senso, tanto assurda quanto vera. Il sogno di possedere un iPhone 13, trasformatosi in un incubo avvolto di carta igienica. Oltre il danno, la beffa: perché il malcapitato ragazzo inglese non solo non ha avuto ciò per cui ha pagato, ma deve aspettare l’esito dell’indagine per ottenere denaro, o quel benedetto Melafonino tanto agognato.
Una truffa online assurda quella subito Daniel Carroll, un ragazzo di Leeds che stava per coronare un sogno: un iPhone 13 Pro Max, top di gamma di Apple dal costo di mille sterline. Un cellulare mai arrivato.
Così Daniel Carroll, sbollita l’arrabbiatura ha cercato di ottenere ciò per cui aveva pagato. Profumatamente: si lamentato con la società di consegna DHL, ma ha soltanto ricevuto la possibilità di un’apertura d’inchiesta.
Pacco manomesso, truffa e quell’indagine condicio sine qua non, niente Melafonino
Che qualcosa stava andando storto, con il senno del poi, lo si doveva capire subito: il pacco che Daniel aspettava con ansia è stato ritardato di due settimane, rimandato indietro numerose volta prima che la vittima decidesse di ritirarlo dal magazzino più vicino, nel West Yorkshire.
Arrivato a destinazione, si materializzano subito i foschi presagi: la scatola aveva evidenti sensi di manomissione. “Dopo un lungo weekend in cui un nuovissimo iPhone 13 Pro Max è rimasto bloccato nella rete DHL – racconta il malcapitato – sono andato direttamente a ritirarlo in magazzino. Lì ho trovato un pacco manomesso e due barrette di cioccolata avvolte da tantissima carta igienica”.
Una truffa in piena regola perché Apple se n’è lavata le mani, dicendo che l’iPhone 13 Max era stato spedito. Il problema è che ci sono stati sin da subito troppi intoppi: pur dicendo che era in consegna, il pacco non all’atto della consegna, scansionato come ritardato, quindi di nuovo in consegna, ma quel giorno non è arrivato nessun pacco.
“Sono andato al monitoraggio – continua Carroll – e ho scelto di ritirare il pacco dal loro deposito e mi ha consigliato che sarebbe stato disponibile dopo alcuni giorni. Tuttavia, le informazioni di tracciamento non erano cambiate il giorno successivo e il sito Web di DHL ha informato che il magazzino di Leeds era temporaneamente chiuso”
Daniel decide di recarsi sul posto, con un viaggio di andata e ritorno di 24 miglia per ritirare il pacco. “Quando sono tornato a casa – ricorda – ho subito capito che la scatola era stata manomessa perché il nastro era abbastanza allentato, e il peso non corrispondente minimamente a realtà. La ciliegina sulla torta andata a male, arriva da Apple: non rilascerà il sostituto senza l’esito delle indagini”.