Trova spiegazione i numeri in flessione registrati in questi giorni su svariati account su Twitch.
Twitch annuncia il pugno duro contro i furbetti delle visualizzazioni. Un fenomeno purtroppo sempre più dilagante, utilizzato impropriamente dagli streamer per far lievitare i numeri dei canali digitali, mostrando dati di accesso pressoché antitetici rispetto alla realtà. Il meccanismo è senz’altro artificioso: tramite i bot – ossia persone fittizie e perciò non reali – è infatti possibile gonfiare le statistiche delle trasmissioni video, relegando in secondo piano quei canali che invece hanno costruito con fatica il proprio bacino d’utenza o che addirittura non riescono ad emergere.
Una sorta di “mano divina” a cui Twitch vuol però porre definitivo rimedio. La società di proprietà di Amazon ha infatti scoperto oltre 7,5 milioni di account bot utilizzati dagli streamer per incrementare le proprie statistiche. Tramite una nota ufficiale riportata dalla redazione di Engadget, la piattaforma attiva dall’ormai lontano 6 giugno 2011 ha confermato di aver iniziato le manovre di “pulizia”, rimuovendo gli account fittizi in tutti i canali coinvolti. Da qui trova perciò spiegazione il drastico calo registrato da alcuni canali: a titolo soltanto esemplificato, il quinto streamer più popolare di Twitch, ossia xQc, ha perso in pochi giorni un ragguardevole tesoretto di 2,2 milioni di “seguaci”, passando dagli originari 8,1 milioni a 5,9 milioni. E analoga sorta è destinata ad inverarsi nell’immediato prosieguo per altri canali militanti nella piattaforma.
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Twitch pensa anche ad azioni legali
I bot venivano utilizzati dagli utenti secondo due differenti modalità: il cosiddetto “follow-botting“, che permette di aumentare il numero di iscritti al canale, e il “view-botting“, impiegato invece per gonfiare il conteggio delle visualizzazioni. Ambedue le statistiche vengono utilizzate da Twitch per dar visibilità ad un determinato streamer: più i numeri sono alti, maggiori sono le probabilità di essere scoperti dagli utilizzatori della piattaforma.
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Di concerto con la rimozione degli account bot, la società controllata da Amazon si riserva la possibilità di intraprendere azioni legali. Nessuna conseguenza riprovevole sarà comunque imposta nei confronti di coloro i quali sono stati vittime di attacchi bot, avendo soltanto subìto – a questo punto inconsapevolmente – i benefici di un siffatto stratagemma.