Twitter, il modo per non pagare esiste ed è sotto gli occhi di tutti, non dovrai fare nessun abbonamento

Sono passati ancora pochi giorni da quando Elon Musk ha preso ufficialmente la guida di Twitter, e non si fa altro che parlare di quella che è già iniziata come una grande rivoluzione nell’ampio mondo dei social media. Il patron di Tesla e Space-X è stato da sempre molto attivo sulla piattaforma, esprimendo senza filtri le proprie idee su come gestire e come avrebbe voluto fosse il social dove ognuno “cinguetta” pensieri e non solo. 

Ogni social media, sin dalla propria comparsa nel mondo di internet, ha rappresentato un vero e proprio cambiamento nel modo di comunicare, fino a diventare qualcosa che è entrato nella vita di milioni di persone. Inizialmente nato per “testare” la forza di internet nel campo del mettere in relazione e comunicazione grandi numeri di persone nel minor tempo possibile, ben presto il social media è diventato protagonista della nostra vita quotidiana.

Twitter stop (Foto Canva)
Twitter stop (Foto Canva)

Bisogna dirlo, da qualche settimana non si parla d’altro che di Twitter e del suo nuovo padrone Elon Musk, che dopo mesi di trattative e ripensamenti, ha acquistato ufficialmente alla fine di ottobre la piattaforma, alla cifra di 44 miliardi di dollari.

Mastodon, l’alternativa a Twitter che non si paga

L’arrivo del magnate a capo del social media che negli ultimi anni era stato un pò oscurato da Facebook, Instagram e TikTok, ha certamente segnato l’inizio di una nuova era, che siamo in attesa di capire dove porterà il mondo del web e dei social.

Come si poteva immaginare, il patron di Tesla e Space-X ha fatto parlare di sé sin dalle prime mosse attuate all’interno della sua nuova azienda, e a partire dai licenziamenti, ha fatto capire che il cambiamento è iniziato da subito. E se ancora sta facendo discutere la questione relativa ai numerosi incarichi sollevati all’interno del vecchio organigramma di Twitter, gli utenti si stanno dividendo riguardo l’altra importante novità riguardante l’utilizzo della piattaforma: l’inserimento di un abbonamento per ottenere (o mantenere) la spunta blu della verifica del profilo.

Mastodon
Mastodon (Foto dal web)

Sono moltissimi gli utenti che non hanno gradito l’inserimento di questa novità, ed è subito iniziato il fenomeno che nel mondo social spesso nasce in questi casi, ovvero la migrazione verso altre piattaforme. La domanda di molte persone iscritte al social di Musk è quale alternativa simile e più “libera” possa essere la più utilizzabile. La domanda ha portato alla luce diverse risposte, tra le quali c’è la piattaforma nata nel 2016 Mastodon, che sta registrando adesioni in aumento, come riporta Adnkronos.

Mastodon risulta interessante perché simile a Twitter, ma non esiste pubblicità e soprattutto non si paga niente per il servizio. Il social vive grazie a un meccanismo di crowdfunding e si presenta così “Mastodon è il più grande social network decentralizzato. Fa parte del fediverso, una comunità internazionale composta da oltre 5 milioni di iscritti distribuiti su circa 12mila server indipendenti il cui obiettivo è rimettere il social nelle mani degli utenti. A differenza dei social tradizionali è open source”. I tweets sul social si chiamano toot e la lunghezza prevede un massimo di 500 caratteri. La piattaforma è nata come un social in cui si è liberi di gestire il proprio profilo, mantenendo però alta l’attenzione ad evitare discriminazioni di ogni genere.

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