È ancora allarme per gli utenti in Italia. Nelle scorse ore, una segnalazione riguardante un pericoloso virus ha fatto discutere, con rischi importanti per ciò che riguarda i conti correnti in particolare
Stiamo vivendo uno dei periodi più delicati dell’anno per ciò che riguarda la sicurezza in rete. Ogni giorno si parla di nuovi possibili pericoli per gli utenti. Tra attacchi malware, tentativi di phishing, minacce hacker e chi più ne ha più ne metta, è sempre bene stare attenti a ciò che si va a cliccare o ad aprire.
Ci sono come sempre alcuni campanelli d’allarme, che potrebbero rivelarsi utili per evitare di incappare in spiacevoli conseguenze. Al tempo stesso, esistono “armi” vere e proprie per difendersi, come possono essere gli antivirus o le VPN. Intanto, proprio nelle scorse ore è sbucato un nuovo allarme a riguardo.
Virus in Italia, occhio al malware che svuota il conto corrente
Un ritorno pericoloso e che mette nuovamente a dura prova gli utenti. In Italia è stato avvistato nuovamente il malware bancario SharkBot, che già aveva colpito la scorsa primavera. Stando a quanto si legge, ora il virus riesce ad attaccare il conto corrente degli utenti.
In che modo? Bypassando l’impronta digitale. Per la diffusione, i malintenzionati sfruttano alcune finte app antivirus. La prima è “Antivirus, Super Cleaner”, già utilizzata anche in primavera. E poi “Mister Phone Cleaner” e “Kylhavy Mobile Security”, due servizi aggiuntivi e entrambi pericolosi.
I ricercatori di NCC Group sono comunque riusciti ad individuare per tempo e ad intercettare attacchi mirati. Che puntavano ai conti corrente di migliaia di utenti italiani e inglesi. Le app in questione sono state rimosse dal Google Play Store, dopo aver raggiunto download tra i 10mila e i 50mila. In generale, comunque, è sempre bene stare molto attenti quando si naviga in rete. Gli attacchi da parte di hacker e cybercriminali sono dietro l’angolo e potrebbero agire anche in maniera inedita. Una volta che il virus riesce ad attaccare un determinato dispositivo, è difficile riconoscerlo. Soprattutto in casi come questo, considerando che addirittura sono stati studiati sistemi per bypassare il riconoscimento biometrico. Una buona alternativa per difendersi potrebbe essere l’ausilio di un vero antivirus.