Occhio all’ultima truffa che sta facendo il giro di Instagram. Milioni di utenti sono già stati messi sull’attenti, perché i rischi potrebbero essere molto pesanti. Ecco cosa c’è da sapere a riguardo
Al giorno d’oggi, in rete è sempre bene stare attenti a ciò che si va a cliccare. Tra attacchi di phishing, malware, manovre di hacker e chi più ne ha più ne metta, il rischio di incappare in tranelli messi in piedi da malintenzionati è molto alto. Anche e soprattutto quando si naviga sui social network, uno dei campi di battaglia preferiti per i cybercriminali.
In questo senso, ad essere spesso presi come potenziali vittime sono gli utenti di Instagram. Principalmente considerati i numeri stessi registrati dalla piattaforma, con milioni di persone che ogni giorno si connettono per pubblicare post, storie o semplicemente per seguire i propri content creator preferiti. C’è un ultimo allarme molto preoccupante in questo senso.
Instagram, occhio all’ultima pericolosa truffa: ecco come difendersi
State attenti alle email che potreste ricevere, solo apparentemente, da Instagram. Negli ultimi giorni ha infatti preso il via una pericolosa campagna che punta a rubare i dati degli utenti, ma non solo. Se la vittima ci casca in pieno, il tranello messo in piedi dai cybercriminali potrebbe persino portare allo svuotamento totale dei conti correnti. Stando a quanto segnalato, il contenuto in questione sarebbe quello della tanto discussa spunta blu del verificato, ambita da moltissime persone.
All’interno dell’oggetto, si legge che l’utente contattato sarebbe risultato idoneo alla consegna del verificato. Dopo alcune attente analisi sul profilo e sulla persona proprietaria dello stesso. Viene poi indicato un link, dove cliccare per poter accedere ad un modulo da compilare. Ed è qui che si casca nella truffa vera e propria, con il rischio di fornire informazioni personali e sensibili a persone che non rappresentano ovviamente il social network. Ci sono comunque alcuni campanelli d’allarme che è bene guardare per non rischiare di incappare in gravi conseguenze. Innanzitutto la veste grafica dell’email, ben lontana dal sembrare ufficiale. E poi i classici