Problemi gastrointestinali? Si potrebbero risolvere con un applicazione da mobile. A rivelare la credibilità di qualcosa di molto lontano (ma neanche poi troppo nell’era tecnologica) dalla medicina è uno studio sulla rivista American Journal of Gastroenterology.
I ricercatori del Cedars-Sinai Medical Center ritengono di aver scoperto che le applicazioni innovative dei telefoni cellulari sono altrettanto valide ad analizzare i campioni di feci, addirittura al pari dei gastroenterologi.
Lo dimostrano grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (AI) utilizzata nelle applicazioni per smartphone, che ha superato i rapporti che descrivono i campioni di feci dei pazienti.
L’app mobile supera tutti i test: fornisce addirittura una spiegazione più accurata e completa
La segnalazione delle feci da parte dei pazienti, solitamente guidata dalla scala di Bristol, è molto importante, in quanto aiuta i medici a valutare i sintomi per determinare l’efficacia di una diagnosi o di un dosaggio.
“I pazienti potrebbero non sapere cosa è normale o anormale quando cercano di caratterizzare la defecazione”. Lo dice Mark Pimentel. “L’applicazione in questione – prosegue il ricercatore principale dello studio, MD, Direttore Esecutivo del Programma di Scienze e Tecnologie Mediche del Cedars Sinai Medical Center – utilizza l’intelligenza artificiale anziché l’input del paziente per elaborare le immagini scattate con uno smartphone, eliminando le congetture”.
L’applicazione mobile ha fornito una spiegazione più accurata e completa di costipazione, diarrea e feci normali rispetto al paziente, durante i test, ed era paragonabile a una valutazione del campione da parte di un gastroenterologo ben addestrato nello studio. I ricercatori hanno utilizzato un’app di intelligenza artificiale per smartphone sviluppata da Dieta Health, laureata al programma Cedars-Sinai Accelerator, per aiutare gli imprenditori a immettere sul mercato prodotti tecnologici innovativi per l’assistenza sanitaria.
E’ stato chiesto di scattare foto di tutte le feci per due settimane utilizzando l’applicazione AI. Oltre alla scala Bristol, le app AI hanno anche parametri di classificazione aggiuntivi integrati. La prova della validità dello studio sarebbe stata comprovata da due gastroenterologi professionisti.
“L’Intelligenza artificiale è lo strumento rimuove le spiegazioni soggettive che possono far parte della spiegazione del campione intestinale del paziente – chiosa Mark Pimentel – oltre a migliorare la capacità dei medici di valutare la salute dell’apparato digerente di un paziente”. A quanto pare, dunque, lo studio ha una validità, che fa rima con credibilità, dal momento che è stato presentato anche alla conferenza della Digestive Disease Week tenutasi a San Diego il 21 maggio, ottenendo molti consensi. Secondo Ali Rezaie, un altro degli autori dello studio, un’app del genere potrebbe rivelarsi molto utile anche per gli studi clinici per ridurre il livello di variabilità delle valutazioni delle feci.