Iniziano ad arrivare i primi dati relativi alle reazioni allergiche avute da chi si è sottoposto alla somministrazione del vaccino anti Covid
Prosegue senza sosta la lotta al Covid. L’emergenza pandemica va avanti ormai da un anno, durante il quale ci sono stati lockdown, restrizioni, allentamenti e nuove strette. La “luce in fondo al tunnel” sembra essere ancora lontana, sebbene siano stati compiuti importanti passi in avanti. Uno su tutti: la scoperta del vaccino. Le campagne di somministrazione in tutto il mondo procedono senza sosta, seppur con qualche intoppo con le forniture.
In Europa, ad oggi ci sono tre aziende farmaceutiche che stanno distribuendo il proprio farmaco: Pfizer, Moderna e AstraZeneca. A breve dovrebbe aggiungersi anche Johnson&Johnson, in attesa di ricevere l’ok alla commercializzazione da parte dell’Ema. Intanto, sono stati effettuati i primi studi relativi alle reazioni allergiche avute post somministrazione.
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Un team di ricerca di due ospedali di Boston ha preso in esame il vaccino anti Covid e l’eventuale reazione allergica su coloro che si sono sottoposti alla somministrazione. Nello specifico, è stato preso in esame un campione formato da circa 60mila operatori sanitari che già hanno ricevuto la prima dose di Pfizer o Moderna. Stando ai dati ottenuti, solamente il 2% di loro ha evidenziato reazioni allergiche. Il che vuol dire, in parole povere, che il farmaco è (quasi) totalmente sicuro.
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Interessante analizzare anche il tasso dello shock anafilattico post vaccinazione. I dati parlano di appena 2,47 casi ogni 10mila somministrazioni. Tutti numeri che confermano quanto già detto nelle scorse settimane. Per rendere la ricerca più “veritiera” e soprattutto diversificata, all’interno del campione sono stati selezionati 4mila operatori sanitari che già avevano segnalato in passato allergie significative ad alimenti e farmaci. Il tutto è stato spiegato dal team di esperti stesso con un comunicato stampa.
Tra le principali reazioni emerse, si segnalano eruzioni cutanee, prurito, orticaria, gonfiore e sintomi respiratori. Tutti sintomi leggeri, che si discostano dallo shock anafilattico (emerso in soli 2,47 casi ogni 10mila).
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