Nuovo scandalo nel mondo dei videogiochi. Infatti uno dei titoli del momento è stato accusato di discriminazioni razziali: che cos’è successo.
Scoppia la bufera intorno al mondo dei videogiochi a causa di un titolo nel dettaglio. Infatti sono piovute le accuse di discriminazioni razziali a causa di un episodio che ha creato l’indignazione degli utenti in rete. L’episodio è stato eloquente, andiamo a vedere cos’è successo e qual è l’azienda coinvolta.
Negli ultimi anni abbiamo visto come anche i titoli di videogiochi siano diventati molto più inclusivi, ma nonostante ciò delle volte un problema di razzismo potrebbe sorgere all’interno delle aziende che sviluppano i videogiochi. Sono diversi i motivi per cui potrebbero verificarsi questi scenari, da chi punta il dito contro la rappresentazione di alcuni personaggi, ad altre politiche che potrebbero riguardare l’assunzione o il licenziamento senza dei motivi validi.
Proprio per questi motivi nelle ultime ore è finito nella bufera i Bungie Studios, con un ex dipendente che ha accusato l’azienda di discriminazioni razziali. Delle parole pesanti per una dei leader del settore videoludico. Infatti ad oggi gli Bungie studios producono uno dei videogiochi più famosi di sempre come Destiny 2. Nonostante ciò i vertici dell’azienda non si sarebbero comportati nella giusta maniera nei confronti di un’ex dipendente.
Videogiochi, scandalo nei Bungie Studios: le accuse sono di razzismo
A lanciare l’accusa nei confronti dei Bungie studios ci ha pensato l’ex responsabile delle risorse umane, che ha fatto causa alla società sostenendo di essere stata ingiustamente licenziata dopo aver sollevato un caso di discriminazione razziale. Il nome della dipendente in questione è Ingrid Alm, che entrò a far parte dei Bungie nel maggio del 2022. Pochi mesi dopo le sarebbe stato chiesto di indagare sulle prestazioni di un dipendente, che nei file della causa è conosciuto come James Smith.
Questo è l’unico dipendente di colore di una squadra di 50 persone, con l’uomo che si è sentito messo da parte a causa della sua etnia. Alm ha così riferito il tutto ai supervisori, ma tutti i consigli sono stati respinti visto che gli altri dipendenti erano lì da tanto tempo ed erano molto apprezzati. Inotlre Bungie invece di rimediare avrebbe spinto per la risoluzione del contratto di Smith, con Alm che si è schierata contro questa decisione.
A questo punto la direttrice dell’equità e dell’inclusione in Bungie ha consigliato a Smith di ricevere un avvertimento scritto, visto che il licenziamento sarebbe stato troppo duro considerando le prove. Questa situazione non ha fatto altro che creare tensione all’interno di Bungie, che alla fine ha deciso di licenziare Ingrid Alm. La situazione quindi non sarebbe delle migliori nell’azienda, con scenari del genere che si verificano spesso in questi ambienti e che di recente hanno coinvolto anche un colosos come Ubisoft.