La corsa ai telefonini di nuovissima generazione non finisce mai. È un po’ come la ruota del criceto: ogni volta che sembra di essere arrivati al non plus ultra, si deve ricominciare a correre per il modello successivo. Che non sempre, però, è disponibile nel Paese di residenza, soprattutto da quando è la Cina a farla da padrona nel mercato emergente degli smartphone.
Nelle ultime settimane, Xiaomi è entrata a far parte di questo gruppo di aziende asiatiche che stanno spopolando sui mercati di tutto il mondo, soprattutto da quando gli Usa hanno bandito a Huawei l’utilizzo dei servizi Google. Peccato però che, nonostante i servizi Google in questione siano disponibili per Xiaomi, altrettanto non lo sono tutti i telefonini.
Alcuni dei dispositivi dell’azienda pechinese infatti, pur essere ufficialmente sul mercato, in alcuni Paesi non sono ancora presenti per la vendita. Questo comporta che molti utenti devono aspettare di avere tra le mani i loro device del cuore, e non tutti hanno voglia di aspettare. Per questo motivo, li importano dai Paesi di origine per poterli utilizzare prima degli altri. Ma attenzione, perché Xiaomi non permette che tutti i suoi device importati funzionano in tutto il resto del mondo…
In sostanza, comprare un telefonino Xiaomi in Cina ed importarlo in uno dei Paesi dove questi dispositivi non sono ancora ufficialmente disponibili, potrebbe trasformarsi in una perdita di denaro. Già, perché l’azienda non consente più, come ha fatto per tanti anni in passato, di renderli utilizzabili ovunque.
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Per anni infatti Xiaomi ha chiuso un occhio su questa pratica, anche se i Termini e condizioni presenti sul libretto istruzioni ufficiale lo vieterebbe espressamente per alcune aree. Adesso invece sta arrivando una serie di rapporti, attraverso il canale costituito da XDA-Developers, secondo cui l’azienda starebbe cambiando posizione in merito a questa pratica.
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Gli utenti di Cuba, Iran, Siria, Corea del Nord, Sudan e Crimea stanno infatti segnalando in massa che i loro telefoni vengono disabilitati da remoto da Xiaomi, corredati da un messaggio che ne spiega il motivo: «La politica di Xiaomi non consente la vendita o la fornitura del prodotto nel territorio in cui si è tentato di attivarlo. Si prega di contattare direttamente i rivenditori per ulteriori informazioni».
Non è chiaro il motivo per cui Xiaomi abbia deciso di prendere questa posizione adesso, dopo aver ignorato per tanti anni il problema e consentendo a chiunque di importare un suo telefono e utilizzarlo normalmente. In mancanza di una spiegazione, la soluzione alternativa (oltre a comperare un telefono di altra marca) è quella di installare una ROM personalizzata: sembra infatti che i telefoni con ROM personalizzate non siano interessati da questo veto.
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