Dopo quasi due decenni di test e tentativi per migliorare le batterie e aumentare la loro capacità di autonomia, possiamo renderci conto che per quanti sforzi siano stati fatti, siamo indicativamente allo stesso livello di 20 anni fa.
Eliminate le batterie al piombo, oggi si utilizzano le batterie agli ioni di litio, ormai uno standard del settore tecnologico da quasi 20 anni.
Tuttavia, resta il problema della capacità di carica delle batterie, un limite che frena la rivoluzione elettrica e pone diversi problemi.
Tutto sommato, il mondo dei cellulari non soffre particolarmente, in quanto oggi si riesce ad avere autonomie che sfiorano le 24 ore, con problemi più evidenti nel settore dell’auto e della produzione energetica rinnovabile.
Per migliorare sensibilmente l’autonomia delle batterie sugli smartphone, un team di ricercatori della Corea del Sud, ha cambiato radicalmente punto di vista e ha posto l’attenzione sul consumo piuttosto che sullo stoccaggio.
Il progetto si chiama Waldio, acronimo di Write Ahead Logging Direct IO, e sta studiando il metodo di scrittura sugli hard disk che sostanzialmente è rimasto invariato e che rappresenterebbe un sistema tutt’altro che efficiente.
Secondo questo studio, con un sistema di scrittura performante, si potrebbe ridurre il consumo di energia del 39%. Man mano che la memoria viene scritta e sovrascritta, inizia a perdere efficienza comportando anche un rallentamento dello smartphone stesso.
Sulla memoria vengono archiviati troppi dati, molti dei quali forse inutili. Ogni singola operazione eseguita sul telefono genera un consumo di memoria che aumenta man mano che le operazioni diventano più complesse.
Waldio potrebbe invece intervenire in questo processo evitando che gran parte dei dati vengano salvati sulla memoria, riducendo cosi le operazioni di scrittura e lettura dei dati, risparmiando le memorie e soprattutto energia.
Il sistema si baserebbe sulla possibilità di creare un sistema di supporto alle classiche memorie ram e rom. Una sorta di intermezzo che permette di non scrivere i dati sul file system ma utilizzare metodi alternativi, potendo cosi risparmiare spazio ed energia.
Il punto di partenza è molto interessante e potrebbe in futuro fornire memorie più preformanti e sistemi più efficienti. Chi ha un Pc conosce bene quante inutili porcherie vengono continuamente salvate nel computer, tanto che la pulizia del disco e dei file inutili, da compiere regolarmente, libera molto spesso anche diversi GB di memoria.
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