Fra le milioni di applicazioni che spopolano su Android e iOS, ce n’è una che permette di aggirare un ostacolo sulla strada dei tanti curiosi che vogliono, in certi casi che bramano, trovare su WhatsApp qualcuno che non si conosce, oppure semplicemente non si ha il numero.
E’ possibile soddisfare questa necessità, oppure semplice curiosità ludica, con Truecaller, un’applicazione per smartphone che dispone di funzionalità di identificazione del chiamante, blocco delle chiamate, messaggistica flash, registrazione delle chiamate (su Android fino alla versione 8), chat e voce tramite Internet. Con una postilla importante, però, che va ad intaccare in un certo qual modo la privacy: Truecaller, infatti, richiede agli utenti di fornire un numero di cellulare standard per la registrazione al servizio.
Truecaller, un gigantesco elenco telefonico digitale. Ma…
L’applicazione, disponibile sue entrambe le piattaforme iOS e Android, si può considerare una sorta di elenco telefonico digitale, con i numeri di cellulare di tantissime persone, tra cui probabilmente quella che ti interessa contattare. Fu sviluppata da True Software Scandinavia AB, una società privata con sede a Stoccolma nel 2009, da una brillante idea di Alan Mamedi e Nami Zarringhalam (visto che dura da oltre due lustri), che ha attecchito principalmente in India, dove vanta la maggior parte dei suoi dipendenti. Inizialmente lanciato su Symbian e Microsoft Windows Mobile, quindi rilasciato per Android e Apple iPhone, per RIM Blackberry, Windows Phone e Nokia Series 40, in tutti questi casi nel 2012.
Grazie al suo mastodontico databse, Truecaller, in pratica, trasforma Whastapp alla stregua di un social: lì (su Facebook e i suoi derivati, o su Twitter, si possono rintracciare di fatto chiunque. Ora, al netto di quel database, anche su Whatsapp, grazie a un’applicazione a pagamento: un costo irrisorio di quasi due euro (1,99 euro, per l’esattezza).
Truecaller viene considerata la migliore applicazione al mondo per l’identificazione del chiamante e il blocco dello spam. “Molto spesso sentiamo di episodi in cui Truecaller ha avuto un impatto significativo nella vita di qualcuno – si legge sul portale – questi vanno dalla lotta alla criminalità con le forze dell’ordine, alla cattura di un molestatore, alla prevenzione delle frodi finanziarie e persino al salvataggio di vite umane”. Tanti casi di cronaca nera, ma anche fortunatamente altrettanti di cronaca bianca, come quello noto della madre che grazie a Truecaller ha trovato la figlia rapita in Nigeria.
“Come azienda, abbiamo fatto della sicurezza e dell’efficienza nella comunicazione una priorità sin dall’inizio. Queste storie ed eventi sono davvero stimolanti e ci rendono orgogliosi di ciò che stiamo costruendo dal 2009”.
Anche l’applicazione top nel settore, però, ha avuto i suoi problemi. Belli grossi. Come nel 2013, quando i server di Truecaller sono stati violati, probabilmente dall’esercito elettronico siriano. Problemi anche nel 2019, quando fu scoperta una falla di sicurezza che i dati degli utenti esposti, nonché del sistema e informazioni sulla posizione. Truecaller confermò tutto all’epoca dei fatti, rivelando che il bug era stato immediatamente corretto.