La smania di avere funzionalità aggiuntive che normalmente non fanno parte dei client ufficiali di alcune applicazioni può essere molto pericolosa e portare non pochi problemi.
Recentemente questo sta succedendo su WhatsApp, o meglio su alcuni client non ufficiali dell’app di messaggistica più usata e famosa al mondo insieme a Telegram: queste “app gemelle” di terze parti, decisamente non ufficiali, sono dei veicoli per una truffa molto insidiosa.
Succede infatti che tramite questi due client, che girano su sistema operativo Android e sono dunque disponibili su App Store, venga installato un virus di tipo trojan sull’account ufficiale dell’utente WhatsApp che si vede il più delle volte rubare dati sensibili e anche, purtroppo, soldi.
Il virus trojan di cui stiamo parlando si chiama Triava, gira su sistema operativo Android e viene installato nel cellulare del malcapitato utente attraverso le credenziali dell’account ufficiale di WhatsApp.
I due client che veicolano questo trojan sono WhatsApp Plus e YoWhatsApp, delle applicazioni “parallele” che danno delle funzionalità aggiuntive che WhatsApp ufficiale non possiede, ma che concedono l’accesso a queste funzionalità solo dopo che l’utente si è logato con le sue credenziali ufficiali.
Una volta che l’utente ha effettuato il login, il trojan malevolo Triava porta dei virus sul dispositivo del malcapitato utente di turno che si vede rubare addirittura i dati di accesso a WhatsApp. Con questo sistema gli hacker non solo rubano account e si impossessano di dati sensibili, ma anche di denaro attraverso l’iscrizione (ignara, va detto) ad abbonamenti a pagamento.
Ad effettuare delle analisi su questa problematica, portata alla luce dalla Australian Competition and Consumer Commission, sono stati alcuni ricercatori della compagnia chiamata Kaspersky: secondo le stime ad oggi sono già stati presi di mira 3600 utenti, nel giro di appena due mesi da quando è stato scoperto l’inghippo.
Ovviamente il consiglio è sempre quello di utilizzare sempre e solamente il client ufficiale di WhatsApp, dal momento che quelli non ufficiali non solo sono tali, ma non sono nemmeno raccomandati dalla compagnia che ne detiene i diritti e che la gestisce, al secolo Meta, ma soprattutto perché il client ufficiale impedisce di fatto l’ingresso di qualunque tipo di trojan o virus malevolo che potrebbe rubare i dati sensibili dell’utente o dare vita ad abbonamenti a pagamento che il cliente non ha mai richiesto.
La Kaspersky Lab ZAO, più nota come Kaspersky, è un’azienda russa con sede a Mosca fondata nel 1997 da Evgenij Kasperskij e specializzata nella produzione di software progettati per la sicurezza informatica.
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