Siete genitori o tutori di minori e volete controllare il loro account WhatsApp. Potete farlo, ma vi siete mai chiesti se l’azione è legale o si tratta di una violazione della privacy? Ecco tutto quello che dice la legge
Al giorno d’oggi, sin dalla tenera età i bambini iniziano ad avere tra le mani un telefono. Solitamente si inizia con YouTube per guardare video e cartoni animati decisi dai genitori, ma molto velocemente si passa oltre. Purtroppo sempre più spesso si notano minori di età molto bassa aprire il primo account sui social network, mettendosi a rischio.
E ovviamente non può mancare l’account su WhatsApp, per poter messaggiare con amici e compagni di classe. Ma anche con parenti e genitori, per tenersi sempre in contatto anche in caso di necessità. Avete mai sentito la necessità di controllare il loro telefono per vedere se va tutto bene o meno? Si può ovviamente fare, ma è una violazione della privacy o meno? Ecco cosa dice la legge.
Se avete figli minorenni e volete controllare il loro account WhatsApp, sappiate che la pratica è legale. Nel corso degli ultimi anni, è stato reso necessario creare leggi ad hoc per tutelare i più piccoli online. Nel 2006 la Cassazione in Italia ha affermato il principio secondo cui i minorenni necessitano di una particolare tutela. “Il dovere di vigilanza dei genitori deve sostanziarsi in una limitazioni sia quantitativa che qualitativa di quell’accesso, al fine di evitare che quel potente mezzo, fortemente relazionale e divulgativo, possa essere utilizzato in modo non adeguato da parte dei minori” recita una sentenza del 16 gennaio 2012.
La stessa è stata poi confermata nel 2020, indicando che un genitore o tutore può controllare app di messaggistica se usate da minorenni. Va anche detto che, in virtù del regolamento di Unione Europea in merito alla privacy del 2018, è vietato per i minori di 16 anni creare un account su WhatsApp. Crearne uno ed inserire un’età falsa viola il regolamento e, se scoperti, bisognerà – da genitore – inviare attraverso un’e-mail i propri documenti e le informazioni utili. Così che l’azienda possa procedere con la disattivazione momentanea del profilo, con successiva riattivazione al momento del raggiungimento del 16° anno di età.
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