La truffa, in rete, è sempre dietro l’angolo anche se questa volta era alquanto difficile caderci. Invece, la trappola è scattata e la catena di WhatsApp nel quale si annida sempre una truffa, ha colpito ancora. Soprattutto ci legge di fretta ed è abituato a cliccare alla veloce della luce, a volte in automatico senza leggere attentamente il contenuto, ammaliato da false promesse. In questo caso buoni carburante.
Con la benzina alle stelle e una guerra fra Russia e Ucraina in pieno svolgimento, nessuno può regalare niente. Bastava questo periodo storico per capire che Eni non avrebbe mai e poi mai potuto regalare cento euro di carburante.
“Da Oggi tutte le stazioni ENI, regaleranno 10.000 Buoni Benzina da 100€ per protesta contro il governo e la guerra. Qui sotto è spiegato come ricevere il buono prima che finisce”. Una truffa in piena regola, costata cara a più di qualcuno.
Come non arrivare a quel questionario. La truffa potrebbe essere (purtroppo) altrove
Eni in primis non mai confermato l’esistenza di una campagna carburante-free, quel link che compare nel messaggio, purtroppo, portava da tutt’altra parte, alla truffa di dati sensibili, credenziali privati che finivano dritti ai cyber-criminali, previo questionario.
Il problema, purtroppo, è che il caro carburante esiste davvero, solo quello. Ahinoi. Nonostante il forte disappunto del Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, l’invasione della Russia in Ucraina, ha fatto alzare alle stelle il greggio. Effetti terrificanti, secondo gli ultimi dati diffusi da Quotidiano Energia benzina e gasolio a un passo dai 2,3 euro al litro, nel servito. Per la prima il costo medio è a 2,275 euro/litro, con prezzi praticati tra 2,222 e 2,378 euro/litro. La media del gasolio sale a 2,270 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie con prezzi compresi tra 2,246 e 2,359 euro/litro.
“L’aumento dei prezzi è ingiustificato” tuona Roberto Cingolani, nei giorni scorsi, a Sky. Qui si potrebbe annidare una truffa ben diversa dalla catena WhatsApp, ma senza rimedio, ahinoi. Il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure e all’Autorità garante della concorrenza. Ci sarebbero in atto presunte speculazioni a danno di consumatori e imprese.
“La Commissione di garanzia per lo sciopero blocca la mobilitazione degli autotrasportatori prevista per lunedì 14 marzo – si legge su Sky TG 24 – non rispettati i requisiti minimi di preavviso e non è indicata la durata dello sciopero. Questa purtroppo è la dura realtà, molto più difficile sa superare rispetto a un semplice messaggio da eliminare su WhatsApp“.