Qual è la più sicura tra le app di messaggistica? WhatsApp rientra in questa categoria? Sono solo alcune delle domande che più spesso si stanno ponendo gli utenti, che non sanno più quale utilizzare. Proviamo a fare chiarezza
Uno dei settori più di successo negli ultimi anni è quello legato alle piattaforme di messaggistica. Ce ne sono di ogni tipo, alcune più famose e altre un po’ meno. L’ago della bilancia è ovviamente rappresentato dall’utenza, che si muove in massa per decidere quale servizio è il più congeniale ai propri bisogni.
Un aspetto fondamentale in questo senso è rappresentato dalla sicurezza dei dati. Nei mesi scorsi si è parlato a lungo di questo tema, in particolare per ciò che riguarda WhatsApp e le sue normative sulla privacy. Ma cosa sta succedendo ora? Il colosso di Zuckerberg può ancora essere considerato il numero uno al mondo in questo senso?
Per decidere qual è la miglior piattaforma di messaggistica da utilizzare, bisogna tener conto anche e soprattutto della propria sicurezza in rete. Il dibattito tra i principali competitor sta avvenendo anche in questi giorni, sotto forma di marketing. L’ultima delle “sfide” riguarda proprio WhatsApp e… iMessage. Il noto servizio di Apple ha pubblicato qualche settimana fa un annuncio nel quale si vedono tre bolle di messaggi: una verde per SMS o MMS, una blu per iMessage e una terza bianca come “bolla privata”. Quest’ultima è un chiaro rimando a WhatsApp, anche per il design scelto.
Un’immagine che non ha bisogno di essere spiegata, un chiaro attacco a Meta. E ci ha pensato lo stesso Mark Zuckerberg a rispondere, insieme al capo di WhatsApp Will Cathcart. I due hanno messo a confronto le ultime funzionalità di WhatsApp con iMessage. Viene per esempio ricordato che, per Apple, la crittografia end-to-end è garantita solo con iMessage. Mentre su WhatsApp c’è sempre, anche col multipiattaforma.
Altro punto riguarda la presenza dei backup cloud crittografati end-to-end su WhatsApp, non disponibile su Apple. Qual è dunque la risposta più corretta per chi sta scegliendo quale servizio utilizzare? Difficile rispondere. A questo botta e risposta si può aggiungere anche la pesante accusa di Pavel Durov – fondatore di Telegram – sferrata qualche giorno fa proprio all’app di Zuckerberg. Il servizio è stato definito poco sicuro, con le vulnerabilità riscontrate che sono delle backdoor create ad hoc come se si trattasse di un servizio di sorveglianza.
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