Una decina di anni fa, WhatsApp ha iniziato a entrare nei telefoni delle persone. Inizialmente pensato come un’app di messaggistica come tante, in pochissimo tempo è diventato l’app di messaggistica per eccellenza, soppiantando in toto gli sms a pagamento. Tanto che i gestori telefonici hanno addirittura smesso di inserirli nei piani tariffari, non essendo minimamente remunerativi.
Naturalmente nel corso del tempo, e soprattutto dopo l’acquisizione da parte di Mark “Zuck” Zuckerberg, WhatsApp ha subito molti cambiamenti, il più delle volte in meglio. Basti pensare alle famose spunte blu: oggi sappiamo sempre chi ha ricevuto e chi ha letto un nostro messaggio mentre in passato non era dato sapere. C’è anche chi le famose spunte le toglie, ma per qualcosa che si ottiene, qualcosa si perde: se non vuoi far vedere che leggi i messaggi degli altri, non puoi nemmeno vedere chi legge i tuoi. Par condicio.
E che dire dei gruppi? Prima si sapeva che “qualcuno sta digitando“, oggi sappiamo che “Giuseppe sta scrivendo“, rendendo più semplice l’interazione nel gruppo e, più in generale, coi nostri amici “messaggeri”. E sappiamo anche che, visto che WhatsApp fa sempre più parte della sfera lavorativa, è possibile facilitarsi la vita con dei piccoli “tricks” per gli invii multipli, per fissare le chat e usare scorciatoie semplici e intuitive.
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Network marketing e simili sono i veri protagonisti dei servizi di messaggistica. Quasi obsolete ormai le newsletter sulla posta elettronica, ora i messaggini sono diventati il nuovo “spam autorizzato” per promuovere prodotti e promozioni. E come possiamo fare in modo che, inviando un solo messaggio, possiamo raggiungere centinaia di utenti? Per le piccole realtà, c’è la lista broadcast.
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Questa funzione permette di inviare un solo messaggio fino a 250 persone in una volta sola. Senza la necessità di creare un gruppo (e quindi mantenendo intatta la privacy degli utenti, senza scambio di numeri telefonici), semplicemente inviando un messaggino a una lista, appunto, di persone. Si evita così il noioso e macchinoso “copincolla” che fa perdere minuti, mezz’ore intere, per l’invio di una promo.
Handicap della lista? Due, in particolare. Non si può usare la funzione “inoltra” per inviare in broadcast un messaggio: è obbligatorio scrivere (o incollare un testo) e caricare l’eventuale foto. E soprattutto, se il destinatario non ha memorizzato il numero di chi scrive in broadcast, il messaggio non arriva.
C’è anche la possibilità di “fissare in alto” le chat più importanti, che non si vogliono far finire in fondo all’archivio delle chat. Tramite l’apposito pulsante, le chat da tenere fissate rimangono in prima posizione nella lista chat, anche se non ci scriviamo da tempo. Handicap? Solo uno: se ne possono fissare solo 3.
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