Dopo aver visto Telecom scomparire a favore di Tim e dopo il recente passaggio di consegne amministrative tra Teletu e Vodafone, il settore TLC vede una nuova fusione tra due grandi operatori mobile.
Si tratta di Wind e Tre che hanno da poco annunciato la fusione; infatti il 7 novembre 2016 la società azionista di 3 Italia S.p.A CK Hutchison e la società azionista di Wind Telecomunicazioni, VimpelCom, hanno annunciato di aver completato la transazione per l’integrazione delle loro attivitaÌ€ in Italia.
Dal 7 novembre, quindi, 3 Italia e WIND sono controllate dalla joint-venture di CK Hutchison e VimpelCom.
L’attuale Chief Executive Officer di WIND, Maximo Ibarra, è stato confermato per guidare la joint venture e sarà aiutato dalla Merger Integration Officer, Dina Ravera e da Stefano Invernizzi, che sarà il Chief Financial Officer della Compagnia telefonica, mentre l’incarico di Special Adviser di CK Hutchison viene affidato a Vincenzo Novari, CEO di 3 Italia.
Il Co-Managing Director di CK Hutchison, Canning Fok, ha affermato che “questa operazione non solo daraÌ€ vita ad un operatore nuovo e competitivo, ma genereraÌ€ investimenti significativi che guideranno lo sviluppo dell’infrastruttura digitale del Paese”; infatti secondo il manager giorno 7 novembre 2016 è “un grande giorno per lo sviluppo dell’economia digitale in Italia”.
Secondo il parere di Canning Fok la joint venture apporterà dei benefici sia ai clienti business che consumer grazie ad una maggiore copertura di rete 4G e maggiore affidabilitaÌ€, oltre ad un aumento della velocitaÌ€ che permetterà al nostro Paese di mantenersi all’avanguardia nel settore dell’economia digitale globale.
I clienti italiani consumer e business potranno inoltre accedere alla copertura LTE di entrambe le società, con un conseguente incremento della velocitaÌ€ di download e di affidabilitaÌ€ della rete, oltre a “servizi ancora piuÌ€ avanzati”.
L’accordo prevede una fusione a quote paritarie, 50% a testa, e un aumento di capitale della nuova joint venture da 2 miliardi di euro per immettere risorse finanziarie per i futuri investimenti.
La nuova società controllerà le due società che resteranno per ora separati e non ci sarà alcuna modifica in termini di offerte e contratti. La fusione per ora resta a livello operativo oltre che tecnico ma per i clienti non cambierà nulla.
La joint venture permetterà risparmi su economie di scala quantificati in 700 milioni di euro e permetterà ai due operatori di poter condividere gli impianti di rete oltre che eliminare i costi di interconnessione che si generano quando chiamate e messaggi vengono dirottati verso una rete concorrente.
L’unione tra Wind e Tre crea di fatto un terzo polo, dopo Tim e Vodafone, con 33 milioni di contratti tra fisso e mobile.
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