Xiaomi Mi 11 e iPhone 12, nuovi smartphone top di gamma caratterizzati da una peculiarità comune: il costo di produzione pressoché simile. Eppure, il guadagno delle due aziende pare essere diverso, specie se relazionato ai differenti listini di vendita, evidentemente appannaggio di Apple.
E’ passato ormai qualche giorno da quando Xiaomi ha inteso ufficializzare – invero con largo anticipo rispetto alla maggioranza dei competitor – il suo primo smartphone Android top di gamma del 2021, peraltro impreziosito dal potente processore Snapdragon 888 e da specifiche completissime, almeno sulla carta. Sebbene disponibile dapprincipio soltanto in Cina (per il mercato europeo bisognerà infatti attendere verosimilmente il mese di febbraio), il prezzo di listino di Xiaomi Mi 11 si aggira grossomodo attorno ai 612 dollari, per inciso 50 dollari in più rispetto all’attuale top di gamma Mi 10. Al di là di quelli che saranno i costi necessari per acquistare in Europa l’ultimo potente dispositivo cinese (verosimilmente più alti del diretto predecessore), emergono in queste ore alcuni dettagli interessanti in relazione agli esborsi sostenuti da Xiaomi per produrre il suo primo smartphone Snapdragon 888: come evidenziato infatti dall’autorevole analista cinese Pan Jiutan, il costo di produzione di Xiaomi Mi 11 è lo stesso di iPhone 12, segnatamente corrispondente a 373 dollari.
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Si tratta di un dettaglio molto interessante, specie se consideriamo le diverse strategie abbozzate da Apple e da Xiaomi. La casa di Cupertino, infatti, commercializza in Cina il suo nuovo smartphone iOS (nella versione con a bordo 128 gigabyte di storage) ad un prezzo grossomodo vicino agli 803 dollari, mettendo di conseguenza a frutto un evidente teorico guadagno di bilancio pari a 430 dollari. Discorso diametralmente opposto per il produttore di Shenzhen, il quale deve invece fare i conti con cifre assai più contenute: la versione base del nuovo smartphone Android top di gamma 2021 è infatti venduta in Oriente a 250 dollari in più rispetto al suo costo. Il rapporto tra esborsi di produzione e prezzo di listino mette dunque in evidenza un dato quasi inequivocabile: Apple guadagna più di Xiaomi nella vendita degli smartphone.
Non sappiamo ancora se sia cambiata la strategia di Xiaomi, ormai conosciuta per i suoi margini di profitto calmierati approssimativamente al 5% del prezzo di vendita: in tal senso, la cifra soprariportata (250 dollari, ndr) pare certamente superiore alla soglia di effettivo ricavo. Certo è che i costi di produzione presi in considerazione non riflettono invero tutte le spese sostenute dall’azienda per la realizzazione del suo dispositivo. La cifra riportata include infatti solamente i materiali, le risorse energetiche, costi amministrativi e servizi di terzi: risultano perciò esclusi dal novero gli esborsi inerenti lo sviluppo software, la progettazione, la pubblicità e la logistica.
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Ciò nonostante, i nuovi iPhone 12 stanno riscuotendo un successo apprezzabile in Cina, facendo registrare numeri ancor più alti del predecessore.
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